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Successo della Festa dei Popoli. Casarotto: ‘E’ la festa del popolo umano’

Un tripudio di bandiere e colori provenienti da tanti punti del globo hanno caratterizzato la Festa dei Popoli oggi, a Villa Fabris. Rappresentanti delle varie etnie mondiali, che risiedono a Thiene e nel territorio circostante hanno voluto omaggiare con la loro presenza e i simboli della loro cultura, la coesistenza tra persone che hanno abitudini culturali diverse, ma che grazie al rispetto reciproco, riescono a convivere.

 

Grandi assenti tra i gruppi convocati dagli organizzatori, le comunità cinese e giapponese, che puntualmente rifiutano l’invitano a partecipare perché preferiscono rimanere staccati da questa manifestazione multietnica.

La festa è iniziata con la sfilata dei paesi partecipanti che si sono poi radunati sul palco tutti insieme, e dopo aver salutato e ringraziato nelle rispettive lingue, hanno intonato la canzone ‘We are the world’ emozionando i presenti. Dal palco il sindaco  Gianni Casarotto e l’assessore alla Persona Maurizio Fanton hanno condiviso la volontà del Comune di creare la Consulta degli Stranieri, visto che con il loro 15% rappresenta una importante realtà di Thiene. Il primo cittadino ha manifestato apprezzamento per l’organizzazione della festa che rappresenta ‘la festa di tutti i popoli che formano il popolo umano’.

Alle 11.30, si sono aperti i laboratori di cucina dei popoli, i laboratori di treccine e tatuaggi. Le rappresentanze dei paesi hanno proposto i loro prodotti tipici attraverso stand personalizzati. Nel pomeriggio, è stato il momento dei bambini, con lo spazio dedicato ai clown e il laboratorio di fiabe, proseguiti poi con danze, canti ed esibizioni musicali per tutto il pubblico presente.

Organizzatrice dell’evento è stata Novella Sacchetto, che ha spiegato così la motivazione della Festa dei Popoli. “La realtà degli stranieri a Thiene non si può ignorare perché sono il 15% della popolazione. Si deve cercare di valorizzare il bello delle cose per costruire positività e combattere il pregiudizio, quindi abbiamo voluto presentare le belle tradizioni dei paesi che vivono con noi: la cucina, i tatuaggi e le treccine ai capelli, gli abiti, le usanze’.

Alla domanda su come si vive a Thiene l’integrazione, Novella Sacchetto ha sottolineato che ci sono diverse situazioni, date da una base di istruzione e di età diversa. ‘Molti stranieri sono già thienesi sotto tutti i punti di vista – ha detto – Tanti nuovi arrivati, soprattutto i più giovani, si inseriscono nella società in un batter d’occhio, altri invece, soprattutto se in età più avanzata, faticano a mettersi in gioco e devono lavorare sodo per aprire le barriere che separano dall’integrazione. Dall’altro canto, ci sono thienesi che ben tollerano la coesistenza con gli stranieri, altri che faticano’.

‘La cosa bella – ha concluso Novella Sacchetto – è che noi conosciamo personalmente almeno una famiglia per ogni gruppo etnico, e interfacciandoci direttamente con loro modo possiamo cercare collaborazione e offrire l’appoggio necessario’.

Anna Bianchini

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