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Chi assiste un anziano non è in prigione. Ecco quanti sono gli over 65 nell’Alto Vicentino

Sono stati anche loro genitori, prodighi di aiuto e punto di riferimento nelle difficolta` dei figli, ma ora sono purtroppo, e loro malgrado, persone bisognose di assistenza, che a volte si sentono di peso per la liberta` dei figli. E questo ancora di piu`, proprio nei mesi dell’estate.
Tempo di ferie e di meritato riposo, ma purtroppo sono proprio coloro che ne avrebbero piu` diritto e bisogno, cioe` le persone impegnate nel compito senza orario di assistenza di un familiare non autosufficiente, coloro che le ferie fanno piu` fatica a prendersele.

’Sono 38000 nell’Alto vicentino, gli anziani sopra i 65 anni – spiega Alberto Leoni, direttore dei servizi sociali dell’Ulss 4 – e 13000 di loro hanno piu` di 75 anni; il 20 per cento di questi ultimi ha una o piu` disabilita`: senza la collaborazione delle famiglie, che si fanno carico del gravoso compito di cura di tanti di loro, la sanita` pubblica non potrebbe certo gestire questi numeri.’
’Vorrei dire a tutte queste persone, che hanno tutta la nostra comprensione e stima, perche` hanno fatto una scelta di vita importante e che comporta molti sacrifici. – continua Leoni – Comunque, non si devono sentire soli, ed e` molto importante che conoscano le risorse attraverso cui lo stato cerca di aiutarli, scaricandoli in parte dell’incarico volontariamente assunto’.

’Staccare qualche volta e` proprio necessario, anche per riuscire a fare meglio poi – consiglia Sara Moracchiato, operatrice di Aetas, un centro privato di servizi per persone anziane o disabili – La famiglia di un anziano spesso finisce per essere cosi` carica da non utilizzare piu` al meglio le proprie risorse’.
E, se un ottima strategia consiste nel ricorso alla ’famiglia allargata’, come la chiama Alberto Leoni, cioe` alla turnazione fra parenti nei momenti di difficolta`, qualche volta puo` essere utile avvalersi dei cosiddetti ’interventi di sollievo’.
’Nelle 13 strutture assistenziali della nostra Ulls, ci sono complessivamente 1300 posti, di cui 300 sono a disposizione per moduli respiro della durata di 15 giorni/ un mese, rivolti a persone non autosufficienti o parzialmente autosufficienti, la cui famiglia ne faccia richiesta, per motivi di necessita`, come la malattia di una delle persone impegnate nell’assistenza, ma anche per poter partire per le ferie, o, semplicemente,riposarsi.

E’ un servizio ripetibile durante l’anno, cui si puo` ricorrere facendo per tempo, due mesi prima, presente la propria necessita`, se non si tratta di un’urgenza, ma solo di un’assenza programmata.
’Esiste una graduatoria – spiega il direttore dei servizi sociali – compilata in base alla gravita` della situazione e, a margine, anche del reddito. Oltre alle 13 strutture residenziali, tra cui le piu’ importanti sono l’Opera Maria Immacolata di Thiene e la Casa di Schio, ma anche le case di riposo di Breganze, Malo, Arsiero, Caltrano, Pedemonte, ci sono anche centri diurni, a Marano, Breganze, Piovene e Schio,dove l’anziano resta dalle 8 alle 16,30 con trasporto organizzato dalla struttura assistenziale stessa.’.
Chi volesse usufruire di questa forma di agevolazione, ne puo’ far presente la necessita` all’assistente sociale del suo paese, che mettera` in moto la rete dei servizi. Un supporto si puo` avere anche dal comune, sotto forma di assistenza domiciliare, gestita direttamente o attraverso convenzioni.

Nel corso dell’anno passato hanno fatto ricorso a questi interventi circa 350 famiglie: con un 80 per cento di domande accontentate, l’Ulss 4 offre un buon servizio alla cittadinanza dell’alto vicentino.
’Comunque ci accorgiamo – continua Alberto Leoni – che non e` affatto semplice consegnare una persona sofferente ad
una struttura, anche se per un breve periodo, e questo e` confermato dal fatto che tante famiglie che si trovano, per esempio, a dover coprire le ferie estive della badante, preferiscono spesso farlo personalmente, chiedendo aiuto ai parenti’.
In questi casi subentra un altro sussidio, il cosiddetto ’assegno di cura’, una somma che va da 200 a 513 euro al mese, attinti dal Fondo non autosufficienti erogato dalla regione, a favore delle famiglie che assistono in casa una persona non autosufficiente.
Questo beneficio economico puo` essere utilizzato per sopperire in parte alle necessita` assistenziali.
E, per non rompersi la testa nel complesso mondo degli operatori assistenziali, sono sorte, anche sul nostro territorio, cooperative come Aetas, di Thiene.

’La nostra societa` – spiega Sara Moracchiato – si occupa di procurare tutto il personale necessario, dalla badante, a 5 euro l’ora, anche 24 ore su 24, all’infermiere, a 15 euro l’ora, al fisioterapista, all’educatore per i disabili piu` piccoli, il tutto senza problemi burocratici’.

In una societa` che sta invecchiando, mal comune mezzo gaudio: un intero mondo di servizi si sta organizzando intorno ad un problema, che, fortunatamente, sta cominciando ad essere riconosciuto come tale.

Umberto D’Anna

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