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Thiene. Emorragia commerciale e vetrine spente. Cattelan- Ascom “A breve contributi per il rilancio del commercio”

Vetrine che si spengono a Thiene, attività commerciali che chiudono. A tentar di placare l’emorragia commerciale scende in campo Ascom di Thiene con contributi per il rilancio del commercio.

“Assieme all’amministrazione comunale in questi giorni stiamo discutendo il rilancio delle attività commerciali grazie ad un bando regionale cui Ascom ha partecipato assieme al Comune, rientrando in graduatoria – anticipa Emanuele Cattelan presidente di Ascom Thiene – La cifra totale di cui parliamo è importante e abbiamo il desiderio che venga giustamente destinata per riportare la vivacità commerciale che Thiene si merita”.

L’ implacabile l’emorragia commerciale che affligge Thiene sembra dunque destinata a placarsi grazie alla fattiva collaborazione di Ascom e amministrazione comunale che stanno valutando a quali progetti destinare i soldi della Regione: “Al vaglio abbiamo tante idee – continua Cattelan – dal proporre al negoziante di adottare la vetrina chiusa del negozio vicino, al suggerire ai proprietari dei locali chiusi di darli in affitto per dei ‘Temporary Store’. Ci stiamo avvicinando al periodo natalizio, quale migliore occasione per far tornare a splendere le vetrine oggi buie con dei negozi a tempo dati a chi in quel periodo propone oggettistica natalizia?”. Situazione che potrebbe ripresentarsi per tutto il corso dell’anno, legata ai numerosi eventi pubblici che vede Thiene protagonista con migliaia di visitatori.

Ma non solo, al vaglio tra le tante idee per rilanciare i locali commerciali chiusi a Thiene la possibilità di creare delle mostre temporanee, strappando un affitto agevolato, riducendo la burocrazia che sempre molto pesa in capo all’avvio di un negozio, crisi o non crisi presente.

“Ma dobbiamo ricordarci che questi contributi non saranno la soluzione dei problemi, ma un aiuto concreto alle attività commerciali di Thiene – continua Cattelan – Per risolvere il probleCattelanma dobbiamo sempre considerare il problema di fondo: il consumatore ha sempre meno soldi da spendere, spremuto fino all’inverosimile dal fisco”. Mancando il potere d’acquisto del cliente cala l’entrata del negoziante che, se non agevolato dal possedere la proprietà del locale che gli permette di respirare un po’, cede il passo ed abbassa la serranda, poche volte graziato da chi gli subentra, spesse volte restando definitivamente chiuso in mancanza di una accessibilità economica di chi vorrebbe investire. “Il punto di svolta è incrementare a spendere di più – conclude Cattelan – E questo purtroppo lo decide solo chi ci governa”.
Nel paradosso più completo mentre le famiglie vedono calare i propri redditi, le tasse diventano sempre più gravose, indebolendone il potere d’acquisto, accentuando di conseguenza l’agonia del commercio, con vetrine ed insegne che si spengono come sta accadendo a Thiene.

Paola Viero

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