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Referendum sulla diaria ai parlamentari: i thienesi i più numerosi per firmare

A decine i cittadini thienesi si stanno radunando davanti al comune per aderire entro il 26 luglio alla raccolta di firme a sostegno del referendum abrogativo dell’art. 2 della legge 1261 /65, sul compenso ai parlamentari per il rimborso delle spese di soggiorno a Roma.

Una partecipazione massiccia, resa piu’ significativa anche dai tempi stretti per la compilazione dei moduli che il comune ha appositamente scaricato da internet e vidimato, causa un ritardo nella spedizione degli stessi da parte del Comitato unione popolare, ma sicuramente da intendersi anche come segno della esasperazione della gente. I numeri che si registrano a Thiene sono ben diversi da quelli di tutto l’Alto vicentino. In alcuni comuni i moduli del referendum ci sono da mesi, ma scarsa è stata la partecipazione delle cittadinanze.
In questi tempi di crisi, in cui i tagli toccano da vicino ogni famiglia, e’ sempre piu’ sentita l’esigenza di ridurre gli sprechi e, comunque, di ripartire l’onere del risparmio fra tutti, classe politica non esclusa.
L’adesione al referendum sta dimostrando quanto bisogno le folle ormai sentano di scendere in campo, per far sentire la voce dell’uomo comune.
Questo, anche se emblema di una situazione di emergenza a tutti i livelli, e’ comunque un segnale confortante nella prospettiva di una democrazia sempre piu’ partecipata e «sorvegliata» da cittadini competenti, informati e responsabili: in una parola, cio’ che l’Italia finora un po’ invidiava ad altri paesi europei, storicamente piu’ esperti nella pratica dell’autodeterminazione.
In questo clima tutto sommato pieno di energia positiva, giunge pero’ un richiamo abbastanza allarmante rispetto alla validita’ della raccolta di firme odierna.
Infatti, come emerge dalla lettura dell’art. 31 della L352/70, «non puo’ essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere».
Essendo quindi imminente lo scadere dell’attuale legislatura, nella primavera del 2013, non ci sarebbero i tempi tecnici per raccogliere e presentare le firme.
Rimane insomma il dubbio, se la partecipazione della gente non sia destinata a rimanere un monito fine a se stesso.

U.D.A.

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