Con il recente rinnovo della convenzione annuale tra l’Ulss 4 Alto Vicentino e la Cooperativa Nova di Schio, proseguirà anche nel 2013 il Servizio Territoriale Occuparsi, un nuovo modello territoriale di offerta nel campo della dipendenza e della marginalità sociale. Il progetto, attivo dal maggio 2011, è rivolto a utenti del Dipartimento per le Dipendenze dell’Ulss 4 con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope, alcol, gioco d’azzardo e marginalità sociale ed è complementare ai servizi esistenti e integrato con le prestazioni ambulatoriali garantite dal Ser.T e dall’Alcologia territoriale.
Il progetto ha messo in rete competenze diverse, dal sanitario (Ser.T e Medici di Medicina Generale) al socio assistenziale (Comuni), dal Servizio di Integrazione Lavorativa (Silas), ai Centri per l’Impiego della Provincia, coinvolgendo anche le Comunità Terapeutiche e le Forze dell’Ordine.
“L’esperienza maturata finora si arricchisce di un nuovo approccio che mira a fornire una serie di prestazioni socio educative e socio assistenziali rivolte a persone che hanno un legame con il territorio e con i servizi, senza la necessità di ricorrere agli interventi residenziali e semiresidenziali strutturati e già previsti nelle unità di offerta regionali – spiega il coordinatore del Dipartimento Dipendenze dell’Ulss 4, Lorenzo Rossetto – . Nel periodo maggio 2011 – marzo 2013, sono state seguite 43 persone (32 maschi e 11 femmine) in situazione di grave disagio psico-socio-ambientale, di cui 34 consumatori di stupefacenti, otto alcolisti e un giocatore d’azzardo, proponendo loro un trattamento riabilitativo personalizzato che prevede la frequenza dal lunedì al venerdì di un laboratorio occupazionale. Durante questo periodo otto persone sono state inserite in percorsi residenziali proposti dalle comunità terapeutiche”.
Tutti gli utenti del progetto effettuano regolarmente colloqui con gli operatori della cooperativa, alcuni con frequenza settimanale e altri con cadenza più diluita nel tempo. Sono state effettuate 182 visite domiciliari, in particolare per verificare la situazione abitativa, il controllo dell’ordine e delle condizioni igieniche personali e dell’abitazione e offrire un sostegno nella quotidianità alle persone più disagiate, sole o con scarse relazioni sociali, che rappresentano la maggior parte di quelle che frequentano il laboratorio. Per lo stesso motivo è attivo un servizio di counseling telefonico gestito in particolare da un operatore.
Per sei persone sono state attivati interventi di assistenza domiciliare, sostegno alla cura della persona e della casa. Sono state organizzate anche alcune attività di tempo libero con la partecipazione di diciotto utenti: uscite serali per pizza, uscite domenicali a fiere e mercati, ritrovo serale o domenicale a casa di alcuni utenti. Sono stati così raggiunti obiettivi difficilmente agganciabili a servizi residenziali, spesso in situazione di cronicità, con un importante disagio psichico (undici persone) e in diciassette casi con il riconoscimento dell’invalidità civile, assicurando loro un impegno settimanale di tipo occupazionale, il supporto psico-sociale, l’accompagnamento territoriale. L’obiettivo è quello di migliorare la gestione terapeutica, prevenire ricadute, favorire una stabilità nel tempo e sostenere le autonomie personali e sociali, così da limitare il ricorso a strutture terapeutiche o a ricoveri impropri.
di Redazione Thiene on line