Erano una trentina le donne che questa mattina hanno sfidato il freddo e la pioggia. Hanno persino inscenato un flash mob per attirare l’attenzione su una causa importante: lo Sportello Donna, che ha subito tagli al personale e ora è seriamente a rischio. In attesa dell’incontro dei prossimi giorni con il sindaco Luigi Dalla Via e con l’assessore Antonietta Martino, hanno allestito un punto di ritrovo all’entrata della Galleria Petange in via Pasini con l’intento di informare e di sensibilizzare la cittadinanza su quanto sta avvenendo all’interno di un servizio, che è fondamentale non solo per Schio, ma anche per gli abitanti dei comuni di tutto l’Alto Vicentino.
A dire no ai tagli sono state le “Donne per lo Sportello Donna”: un insieme di volontarie di associazioni, ma anche sostenitrici del servizio e cittadine comuni che hanno utilizzato ed avuto aiuto, che si sono organizzate in gruppo per protestare contro la riduzione degli operatori. Tagli sempre maggiori che stanno minacciando l’esistenza di un punto di riferimento per quel genere femminile sempre più spesso, al centro di gravissimi fatti di cronaca.
“Lo Sportello Donna del Comune di Schio – ha spiegato Michela Scolaro, referente del gruppo – è uno spazio rivolto alle donne, residenti qui, ma che arrivano anche da fuori, italiane e immigrate. Si occupa della promozione del benessere femminile. Dalla sua inaugurazione nel 2001 è cresciuto ed ha avuto grande successo. Sono infatti 1562 le donne che in un solo anno, si sono rivolte allo sportello donna. Oltre ad essere un centro di aiuto, un pronto soccorso e un punto di accoglienza immediato per tutte le donne che lo richiedono, è anche un polo che propone ed organizza iniziative, momenti culturali e di crescita”.
“Dal 2005 – ha continuato Michela Scolaro – con l’avanzare della crisi economica, iniziano a verificarsi una serie di ridimensionamenti. A partire dall’eliminazione di una delle due psicologhe, per continuare poi con l’ulteriore taglio al servizio della consulenza legale, fondamentale in quanto offriva un supporto gratuito. Oltre a questo, la scelta, a settembre 2012, di spostare la sede in uno spazio troppo ridotto rispetto al luogo precedente. Locali inadatti perché, trattandosi di un’unica stanza non viene rispettata la privacy delle persone’.
‘Quello che ora ci spaventa – conclude la volontaria – è la possibilità che non venga rinnovato il contratto della seconda psicologa che scade il 31 dicembre e che ora è in maternità”.
Ciò che le “Donne per lo Sportello Donna” desiderano è, se non è possibile potenziare, almeno mantenere integro questo servizio per lo meno reintegrando la consulenza legale. La proposta è quella di rafforzamento e collaborazione. Lo sportello è una realtà troppo importante per essere ridimensionata, non solo per la donna in quanto tale, ma in quanto essere umano.
Momento clou del sit-in è stata l’esibizione di flash mob che ha richiamato l’attenzione di tutti i passanti che si sono radunati incuriositi.
All’appuntamento di oggi seguirà, mercoledi’ 14 novembre alle 18, un incontro con il sindaco Luigi Dalla Via e l’assessore competente Antonietta Martino.
Alice Berti