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Caltrano. Malgari pronti all’alpeggio, ma il loro stato d’animo non è dei migliori tra siccità, lupi, cinghiali e burocrazia

Se la pioggia di questi giorni sta riducendo il problema siccità, sono tanti i problemi che affliggono i malgari, che sono pronti per la stagione sulle montagne di Caltrano. Un presidio insostituibile sul territorio dell’Alto Vicentino, con ricadute economiche, ambientali, ma anche sul turismo. Perchè le malghe da qualche anno hanno avuto una mutazione, capace di attrarre amanti  del mondo rurale e famiglie che scelgono spesso di trascorrere domeniche o interi week end in questi posti lontani dal tram tram quotidiano.

I malgari sono pronti alla consegna delle  malghe comunali e nei giorni scorsi, hanno incontrato il sindaco di Caltrano Luca Sandonà con il suo vice Ivano Dalla Valle che cura il tema con particolare attenzione. E’ Dalla Valle l’uomo delle malghe da anni ed il suo impegno va ben oltre quello di amministratore.

Al vertice c’era anche Laura Veronese,  dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, la Guida ambientale escursionistica Serena Tommasin, i  dirigenti  dell’Ulss 7 e della Regione Veneto. E’ stata l’occasione per fare il punto sull’organizzazione delle malghe di Caltrano, ma soprattutto per ascoltare le istanze di chi sceglie di trascorrere i tre mesi estivi in montagna con le sue bestie. E non sono tutti così entusiasti, anzi, il problema siccità li angoscia dato quanto accaduto l’anno scorso quando , reduci da un inverno senza neve,  a giugno si è  partiti subito male.  Ci sono malghe che hanno sofferto perchè non c’era più erba in quota ai primi di agosto. Se poi all’attività di malga vera e propria affianchi il caseificio le cose peggiorano ulteriormente. E con l’agriturismo ancora di più. Per questo motivo, i malgari hanno chiesto di ridurre il carico, lo hanno chiesto al rappresentante della Regione perchè a parità di superficie si possa portare in montagna il 50% del bestiame previsto. Fanno questa richiesta soprattutto in nome del benessere animale perchè molti allevatori hanno raccontato quello che hanno patito le vacche con quel caldo torrido, che lo scorso anno, provocava decine e decine di aborti. “Non voglio portare gli animali a soffrire”,  dicono i gestori di Malga Serona. Il loro è l’appello di chi lo scorso anno ha visto sulla pelle delle vacche il disagio di una stagione caldissima.

Non è solo il problema siccità l’ansia dei malgari: cinghiali, lupi, taglio  dei contributi e burocrazia snervante che metterebbe a dura prova il più paziente.

Il più agguerrito è Roberto Dalla Costa, 38 anni, che con il fratello trascorre l’estate in malga Sunia  da ben 9 anni. Sono titolari di un’azienda agricola di Lugo e la loro testimonianza la dice tutta sulla passione di chi crede nel lavoro del malgaro e nelle malghe vede un valore, che va ben oltre il guadagno. “Purtroppo, i tempi sono cambiati – racconta Roberto dalla Costa – e prima la siccità era un’emergenza, ora una normalità alla quale adeguarsi con tanto sforzo. Perchè di acqua ne è caduta pochissima e ne serve moltissima. Questi ultimi giorni stanno risollevando la situazione per fortuna, ma una malga è impegnativa non solo per l’investimento economico.   Diciamo pure che un’ altra annata povera di precipitazioni come l’ultima darebbe un colpo durissimo alle nostre malghe. Ma non è tutto, dobbiamo fronteggiare lupi e cinghiali, che predano e quando ti uccidono una bestia sono guadagni perduti. Una volta erano l’eccezione, ora sono all’ordine del giorno. Le farei vedere le foto di alcune predazioni. Ogni notte dobbiamo stare attenti ai lupi che uccidono il nostro bestiame. E’ diventato un incubo. Per non parlare dei cinghiali e dei danni devastanti che sono in grado di provocare”.

La riunione al municipio caltranese è stata molto intensa l’altra mattina:  William Mauri per il Servizio Forestale Regionale e i Carabinieri Forestali delle stazioni di Roana e Conco hanno raccomandato  la massima attenzione a seguire i corretti protocolli non solo per quanto riguarda gli allevamenti, ma anche su tutto quello che fa parte di una malga.  C’è da fare i conti anche col bostrico. La lotta  all’insetto che da anni sta infestando i boschi non è infatti, ancora conclusa.

L’impegno delle Malghe

” Nel comune di Caltrano ricadono sei malghe: Faraoro, Serona, Sunio, Fondi, Carriola e Paù. Sono tutte diverse tra loro e questa diversità va tenuta in considerazione. Ci sono anche due case vacanza, Carioletta e Lovarezze più il Bar Palpino. Mi rendo conto che i problemi con i cambiamenti climatici sono tanti, ma è bello vedere che anche le nuove generazioni ci credono ancora – spiega il primo cittadino – . Uno parla di malghe e pensa al rumore dei campanacci , ai prati verdi e rasati e alle voci della natura. Sono molto di più  e questo sfugge all’opinione pubblica. Il comune di Caltrano può contare su un vicesindaco come il nostro, che ha anche competenze tecniche in un settore in cui non ci si può improvvisare”.

“Sono cresciuto nelle malghe – racconta Ivano Dalla Valle – . Per me c’è vita vera in quelle aree rurali che d’estate seguo da vicino per fare sentire agli alpeggiatori la presenza costante dell’amministrazione comunale, che crede nel ruolo dei malgari. Questi ultimi , tra insidie della burocrazia, peste suina, siccità, non fanno un lavoro facile, io li ammiro perchè tra loro ci sono anche giovani, che si impegnano a trascorrere giornate pesanti e senza orari. Che devono rispettare un disciplinare, devono tenere tutto rigorosamente pulito, dalla stalla agli esterni. A tutti loro – conclude Dalla Valle – auguro una buona stagione con la promessa che il Comune di Caltrano sarà loro vicino per qualsiasi bisogno o problema”.

Malghe e sentieri da esplorare grazie a Serena Tommasin

Serena è la moglie di Gioiele Toldo, caltranese doc.  Il sindaco l’ha voluta fortemente all’incontro tecnico in municipio perchè con la sua figura, sarà possibile dare al territorio delle malghe di Caltrano, un valore culturale aggiunto a quello turistico.

Sarà lei con ‘Un passo alla (s)volta’ a guidare i turisti alla scoperta di sentieri, percorsi, squarci di storia che a volte non conosciamo nonostante siano ad un passo da noi. In collaborazione con Pedemontana e Colli, è già impegnata in un programma vasto e interessante, che vale la pena seguire sulla pagina  Un passo alla svolta | Facebook . 

Natalia Bandiera

 

 

 

 

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