Un ordigno è esploso la scorsa notte all’esterno della sede storica della Lega a Treviso, il K3, nella zona industriale di Villorba. Secondo le prime informazioni fornite dalla Questura la deflagrazione non avrebbe provocato danni alla struttura, ne’ vi sono persone coinvolte. Un secondo ordigno è stato fatto esplodere oggi dagli artificieri della polizia. Secondo le prime informazioni, si sarebbe trattato di un oggetto dotato di una sorta di meccanismo d’innesco. Alle operazioni hanno assistito anche alcuni dirigenti veneti del Carroccio.

C’è l’ipotesi che i due ordigni nascondessero un vero e proprio agguato per chi fosse giunto sul posto. Secondo fonti della Lega, avvalorate da chi sta indagando sul fatto, la prima ‘bomba carta’ trovato esplosa avrebbe dovuto richiamare l’attenzione, la seconda, una pentola a pressione riempita con chiodi e un innesco a tensione, avrebbe potuto esplodere nel momento in cui qualcuno avesse fatto scattare il filo di nylon rasoterra cui l’ordigno era collegato.

L’attentato è stato rivendicato dalla sedicente cellula anarchica “Haris Hatzimihelakis /Internazionale”. Si tratta di un volantino pubblicato sul web che, con data 12 agosto 2018, rivendica di aver “attaccato con un ordigno la sede della Lega a Treviso”, e rimanda per questo gesto all’invito “lanciato dai compagni della cellula ‘Santiago Maldonado’, che hanno proposto di rafforzare gli attacchi alla pace dei rappresentanti e complici del dominio”. Santiago Maldonado era il nome dell’attivista argentino che batteva per la difesa dei Mapuche, trovato morto nell’ottobre 2017 nel fiume Chubut, nella Patagonia centrale. “All’alba la sede della Lega di Treviso è stata attaccata con 1 ordigno – è scritto tra l’altro nel testo che risulta pubblicato sul sito ‘RoundRobin.info’ – Rivendichiamo la collocazione contro politici, sbirri e loro tirapiedi. A tutto questo non vogliamo essere complici, alla violenza indiscriminata degli Stati ci opporremo con la violenza discriminata contro i responsabili di tutto ciò”.

Ansa

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