Quando erano venuti a Vicenza per incontrare i risparmiatori truffati dalle banche popolari, i vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, rispettivamente leader di Lega e Movimento 5 Stelle, avevano annunciato rimborsi “entro una settimana”.

Una promessa a cui nessuno aveva creduto ed infatti, a poche settimane dall’incontro, la conferma della ‘bugia’ è venuta a galla a Venezia.

Lo mette nero su bianco Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico, che ha spiegato come a Palazzo Ferro Fini sia stata bocciata proprio dal Carroccio e dai pentastellati , la mozione a tutela dei risparmiatori.

“I veneti truffati dalle Popolari, continuano ad essere presi in giro da Lega e Movimento Cinque Stelle, sia al governo che in Consiglio regionale – ha commentato Sinigaglia – Per ottenere i doverosi rimborsi chissà quanto dovranno ancora aspettare. Questo pomeriggio è stata bocciata dall’assemblea di Palazzo Ferro Fini una mozione a tutela dei risparmiatori vittime del crac delle Popolari venete con un ‘no’ trasversale. Un voto singolare, visto che la mozione era stata presentata da esponenti della stessa maggioranza, modificata con il nostro invito a eliminare, con il decreto attuativo, i due limiti attualmente previsti: la soglia di rimborso al 30% per gli azionisti e il tetto di 100mila euro. Il ristoro per le persone truffate deve essere totale, come previsto dalla legge 205 del 2017. Sono trascorsi quasi due mesi dalla passerella del duo Salvini-Di Maio a Vicenza: incontrando i risparmiatori avevano promesso che i decreti attuativi sarebbero stati pronti nel giro di una settimana e invece siamo sempre al palo. E oggi, addirittura, le stesse forze che governano a Roma, Lega e Cinque Stelle, in Consiglio regionale stoppano una mozione che chiede di tutelare le migliaia di persone vittime di un imbroglio. È una vera e propria presa in giro, altro che prima i veneti”.

A.B.

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