Quanto costa il Presepio a Scuola? 50mila euro in Veneto, ma non pare essere un problema per la Regione che li ha stanziati per ‘addobbare’ le scuole e arriverà a dare contributi fino a 250 euro per abbellire gli istituti con le statuine natalizie.

Un successone secondo l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan, che si è autoincensata sulla sua pagina Facebook per la “Buona notizia”, salvo poi ‘prenderle’ di santa ragione da un volontario all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che ha replicato con tono ironico, ma denso di significato, al giubilo dell’assessore.

“Sì, poi abbiamo il servizio di mediazione alla comunicazione per bambini ciechi e sordi affidato a una sola cooperativa su tutto il territorio regionale e i mediatori pagati meno di 7 ero l’ora e bambini e ragazzi con minorazioni gravi e gravissime e magari plurime senza completa copertura ma, in nome di Dio, c’abbiamo il presepe a scuola – ha scritto M.V. – Abbiamo il simbolo dell’accoglienza. Per l’accoglienza e l’inclusione poi, magari, vediamo. Eh sì, avete vinto tutto. La civiltà ha perso. Ma, in fondo, che importa? Complimenti. Bravi. Bis!”

Ironia sottile, che invita alla riflessione. Dopo le scuole senza carta igienica, molte famiglie che non possono permettersi di pagare la mensa o le gite e le uscite didattiche per i loro figli e i genitori costretti a fare e vendere torte per dare una mano alla scuola, ora diventa evidente che anche il mondo della disabilità nelle scuole del Veneto non è al suo meglio. Le testimonianze sono tante e riportano di bambini disabili inseriti in contesti non adatti alla loro situazione e di insegnanti volonterosi, ma non sempre adeguatamente preparati e abbandonati da istituzioni sempre più a corto di risorse per affrontare le situazioni.

Con 50mila euro, non si poteva fare qualcosa di più utile, anche se magari meno ‘accalappia consensi’?

La risposta è da ricercare nell’atteggiamento dei politici moderni, che si autoesaltano sui social e parlano con un linguaggio da bar. Quelli totalmente tagliati fuori dalla realtà, che non si rendono conto che in casa i 10 Comandamenti valgono meno della lista della spesa e ai genitori  non mancano Gesù e la Madonna, ma il pane per i loro figli.

Anna Bianchini

 

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