Chiara Ferragni: una ‘nuvola’ piantata in terra.

Partiamo da qui: l’influencer non è un cacchio di niente. Detto questo cerchiamo di scoprire perché ha tanto successo. Il primo, inequivocabile, motivo è che il 60% del mondo è cretino, il 20% non capisce ma si adegua, un altro 10% vorrebbe ma non può, il restante 10% è intelligente, capisce, e non gliene frega niente di seguire su Instagram uno/a che a incontrarlo/a per strada, in ascensore, è solo aria.

L’Italia ha la sua influencer di punta: Chiara Ferragni. Bella, bionda, occhi azzurri, una bambola in carne e ossa (Mattel ha creato una sua versione Barbie); la fatina delle favole a vederla; una ‘nuvola’ ben piantata sulla terra. Quella terra che da 10 anni le tributa riconoscimenti che letterati insigni, scienziati, artisti d’eccellenza, Santi e Sante, hanno dovuto faticare anni, spargere ‘lacrime e sangue, per ottenere. E spesso li hanno ottenuti dopo la morte.

Lei no. Chiara è viva, giovane, bella, e ha capito tutto della vita. I suoi guadagni sono stimati in 20 milioni di euro l’anno, vanta ben 15 milioni di follower, e si muove sull’onda di un successo che avrebbe dell’incredibile, se solo vivessimo tempi ‘umani’.

Chiediamocelo: Ma in realtà, qual è l’apporto, il nutrimento dell’anima, la sferzata che Chiara dà alla nostra società? In pratica nulla. Ma il suo vero business è che racchiude la teoria del ‘Nulla’. Chiara è il prototipo del vuoto cosmico nel quale è precipitato il mondo. Quel vuoto che crea personaggi come ‘Sfera Ebbasta’ o Fabrizio Corona, e riempie le menti dei ragazzi di oggi che, ahinoi, saranno gli uomini e le donne del domani.

Certo, a prima vista sono in netta contrapposizione, la fatina e i due ‘diavoli’, il primo che si mostra a culo, e altro, nudo sul palco, e il secondo che incarna il Dorian Grey della società degli ‘scappati da casa’. Ma solo a prima vista. Perché in comune hanno la ‘presa generazionale’, il fascino della inconcludenza, il potere dell’essere rifugio mentecatto di una comunità impazzita.

Perché solo impazzita è quella comunità che partecipa in massa all’evento creato da Chiara Ferragni a Milano, in cui la ‘influencer’ (che fosse possibile curarla con un’aspirina, o prevenirla con un vaccino, saremmo già salvi per metà) vende suoi ‘segreti di bellezza’ a 650 euro. Tanto spende l’italiano che fa parte di quel 60% cretino, per una MasterClass sul make-up firmata Ferragni.

E poi c’è l’acqua, firmata Ferragni, al costo di 8 euro a bottiglia, che manco quella di Lourdes, fosse immessa sul mercato, produrrebbe tanto. E ancora poi, il matrimonio stra-pubblicizzato con quella ‘mappa geografica’ di Fedez, e la nascita di Leone, un bimbo che appena nato ha già scalzato, in notorietà, l’omonimo Re.

Insomma, la Fatina, ce la sa. E ce la sa perché, lei, rientra in quella percentuale ridotta di intellighenzia umana. In quel 10% che cretino non è. Anche se sta dall’altra parte della barricata. Ha capito che su un restante 90% lei può. Infine: cretino è chi può e non fa. Tutti influencer, dunque, negli anni a venire.

Anche se in realtà non sei un cacchio di niente.

Patrizia Vita

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia