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“Salvini ha tolto l’anima alla Lega e non vuole l’autonomia”

‘Zaia pericolo per la Lega di Salvini e nemico da fare fuori’. E’ la visione di Flavio Tosi, che da tempo ormai sostiene che sia proprio il leader del Carroccio Matteo Salvini a non volere l’autonomia regionale e dopo aver subito lui per primo l’allontanamento dal partito ora ritiene sia il turno di Luca Zaia.

E, a guardare i fatti più recenti in casa Lega, di certo a Tosi non mancano i dati per supportare il suo pensiero.

Secondo l’ex sindaco di Verona ed ex esponente di punta di Liga Veneta, “Salvini sta cercando in maniera dolce e morbida di depotenziare Zaia e la Liga Veneta all’interno della Lega. Dopo la mia espulsione e la marginalizzazione di Maroni, Zaia è l’ultimo leader rimasto nel partito che può fare ombra a Salvini e che può mettere in discussione la nuova Lega nazionale e non più autonomista”.

Tosi si riferisce alle ultime riforme interne al partito del leader del Carroccio, che ha deciso che il nuovo commissario veneto della Lega non potrà essere un candidato alle prossime regionali, togliendo così dalla corsa qualsiasi uomo di Zaia. Una Lega veneta che è uscita dall’ultimo consiglio federale del Carroccio ancora più indebolita grazie alla nomina a vicesegretario del lombardo Andrea Crippa, che porta a due su tre i lombardi i vicari del leader.

“Inoltre non ci saranno veneti nella commissione che dovrà riformare lo statuto leghista – ha sottolineato Tosi – È evidente che queste decisioni, prese tra l’altro in Consiglio federale con la non casuale assenza di Zaia, sono nuovi passi per togliere alla Lega la sua anima storica federalista e autonomista. Dico da tempo che Salvini, al di là delle chiacchiere, non vuole l’autonomia del Veneto e usa i 5 Stelle come alibi. Non la vuole perché la sua Lega nazionale che promette assistenzialismo al Sud non può permetterselo; e non lo vuole perché sa che così rafforzerebbe Zaia con deleghe e nuovi budget. Salvini infatti vuole marginalizzare Zaia, come sostengo da mesi: probabilmente dovrà accettare, suo malgrado, ancora la sua candidatura alla presidenza del Veneto, dato il consenso di cui Zaia gode, ma parallelamente Salvini gli sta facendo terra bruciata intorno. È un processo cominciato con le liste delle Politiche nel 2018, dove non c’era uno zaiano, e proseguito con queste Europee, dove pure non c’erano fedelissimi di Zaia, essendo Da Re smarcatosi da tempo. È evidente – ha concluso Tosi – che in questo contesto l’autonomia non si farà mai e che Salvini sta uccidendo il 50% del consenso che la Lega ha in Veneto”.

Anna Bianchini

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