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C’è attesa a Schio per il papà del microchip Federico Faggin

Lo chiamano lo Steve Jobs italiano. È uno degli italiani più illustri al mondo e il papà del microprocessore e del touchscreen. È Federico Faggin, vicentino, nato nel 1941 e residente negli Stati Uniti dal 1968. Sarà a Schio al Teatro Astra venerdì 17 maggio alle 20.30 in un incontro, moderato da Luca Fabrello, dal titolo “Differenza tra intelligenza artificiale e intelligenza umana: il mistero della coscienza”. L’evento è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.

La serata, organizzata dal Lions Club Schio in collaborazione con il Comune di Schio, sarà anche l’occasione per presentare il nuovo libro di Faggin “Silicio”, uscito da poco per Mondadori: un’autobiografia densa che racconta le sue quattro vite, dall’infanzia ai primi lavori, dalla controversia con Intel per l’attribuzione della paternità del microprocessore, fino al suo appassionato impegno nello studio scientifico della consapevolezza.

Federico Faggin è un fisico, inventore e imprenditore italiano. È stato capo progetto e designer dell’Intel 4004, il primo microprocessore al mondo, e lo sviluppatore della tecnologia MOS con porta di silicio, che ha permesso la fabbricazione dei primi microprocessori, delle memorie EPROM e RAM dinamiche e dei sensori CCD, gli elementi essenziali per la digitalizzazione dell’informazione. Nel 1974 ha fondato la Zilog, con cui ha dato vita al famoso microprocessore Z80, tuttora in produzione. Nel 1986 ha co-fondato la Synaptics, ditta con cui ha sviluppato i primi Touchpad e Touchscreen. Il 19 ottobre 2010 ha ricevuto la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione dal presidente Obama, per l’invenzione del microprocessore. Nel 2011 ha fondato la Federico and Elvia Faggin Foundation, una organizzazione no-profit dedicata allo studio scientifico della coscienza, con cui sponsorizza programmi di ricerca teorica e sperimentale presso università e istituti di ricerca statunitensi.

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