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Coronavirus. Simoni racconta lo sforzo per salvare gli anziani nelle case di riposo

Nelle parole del punto stampa del commissario della Ulss 7 tutta l’ansia, lo sforzo professionale, l’umanità e l’impegno anche di un volontariato che non si è tirato indietro per fronteggiare il contagio nelle case di riposo che, sul nostro territorio, per fortuna sembra essere più contenuto rispetto ad altre realtà italiane. E all’Oic di Thiene e a Villa Miari di Santorso è scongiurata la necessità di ricoverare pazienti affetti da coronavirus, vista la capacità di posti letto del centro covid.

Sono 137 gli ospiti e 118 i dipendenti delle case riposo della Ulss 7 Pedemontana positivi al coronavirus ed è in corso in entrambi i distretti, Alto Vicentino e Bassano del Grappa (che include l’Altopiano) la procedura di test rapidi che si affianca ai tamponi eseguiti regolarmente per verificare il contagio su pazienti e operatori.

Numeri che avevano fatto preoccupare e che, soprattutto nelle case di riposo di Asiago e Pedemonte, avevano mandato ‘in tilt’ la normale amministrazione. Numeri che servono anche per monitorare il dilagare di una situazione che rischia di coinvolgere i 2800 ospiti e i 2400 operatori (circa) dell’intera Ulss 7 e le 16 case di riposo presenti nel distretto Alto Vicentino.

Numeri che secondo il commissario Bortolo Simoni “ora sembrano rientrare sotto controllo”, anche se ammette che non è stato facile trovare una soluzione rapida al problema.

Con il personale contagiato a casa, Ulss 7 si è dovuta attivare con soluzioni di emergenza, che si sono tradotte nell’utilizzo del supporto di una cooperativa esterna nella casa di riposo di Pedemonte e di personale della Ulss 7 impiegato su base volontaria in quella di Asiago.

Dati e affermazioni sono emersi nella consueta videoconferenza stampa, che vede impegnati i vertici dell’azienda sanitaria, a stretto contatto con i media locali.

Le case di riposo sono sotto i riflettori e nei distretti 1 e 2 della Ulss 7 è stato attivato un piano di controllo che prevede un team di 3

persone (medico, tecnico e sanitario) operativo in un piano di valutazione di rischio che sta coinvolgendo tutte le strutture. Obiettivo è evidenziare i casi di contagio in modo da isolarli. “Ci sono state anche alcune criticità sulla fornitura di dispositivi di sicurezza – ha continuato Simoni – Ma ora, in concerto con i direttori di ogni struttura, si procede con la consegna del fabbisogno dei dispositivi, che nel frattempo sono arrivati. Da 10 giorni infatti, la distribuzione dei prodotti è più regolare”.

Nelle case di riposo, oltre a continuare i tamponi, si procede con l’utilizzo dei test rapidi, effettuati direttamente da personale infermieristico specializzato, formato appositamente ed in tempi rapidi, per il progetto.

“Entro il 10 aprile dovremmo riuscire ad avere la situazione completa – ha ribadito Simoni, che già la settimana scorsa aveva ipotizzato la stessa scadenza – Ci saranno poi analisi estese alle strutture a gestione diretta, medici di base, strutture religiose e per disabili, pediatri, iniziando dai medici UCSA che si recano a domicilio”.

Case di riposo

Avevano fatto temere il peggio i numerosi casi registrati tra operatori e ospiti nelle case di riposo di Asiago e Pedemonte, quelle dove si è registrato il maggior numero di acuzie. “La situazione di emergenza sembra essere rientrata. A Pedemonte è stata contattata una cooperativa esterna per dare supporto al personale mentre ad Asiago è intervenuta direttamente l’Ulss 7 con personale volontario. Ulss 7 si impegna a provvedere anche ad altre situazioni di emergenza – ha evidenziato Simoni – A Pedemonte assicuro che i 40 ospiti sono regolarmente assistiti e che c’è un medico sempre a disposizione”.

Si risolve anche un altro problema per le strutture OIC di Thiene e Villa Miari di Santorso, in un primo tempo inserite nel programma di accoglienza di pazienti covid dimessi dall’ospedale. “Non servono più – ha confermato Simoni – Erano state scritte in un documento, ma le esigenze sono cambiate e non ospiteranno pazienti covid”. Una conferma che non aveva trovato ostacoli a Thiene ma che allevia la preoccupazione dei familiari, ma che invece smentisce di fatto quanto dichiarato dal Comune di Santorso e dalla direzione di Villa Miari, che quando era stata data la notizia dell’accoglienza di ospiti covid nella struttura, aveva emanato un comunicato stampa smentendola e accusato i giornalisti, che avevano a loro volta avuto la notizia da fonti ufficiali, di divulgare notizie false.

I numeri di Santorso e gli altri ospedali: “Graduale ripresa delle loro attività”

Sono 15 i pazienti covid ricoverati in terapia intensiva all’ospedale di Santorso, 10 circa saranno inseriti in giornata nell’appena ‘inaugurata’ terapia semi-intensiva e 110 sono i ricoverati nelle 5 aree covid.

Rimane un solo paziente covid ricoverato, ma in uscita, a Marostica mentre non ci sono pazienti affetti da coronavirus negli ospedali di Bassano e Asiago.

“Contiamo di riprendere gradualmente l’attività chirurgica ordinaria a Bassano e la normale operatività ad Asiago, dopo la sanificazione che sarà ultimata oggi – ha concluso Bortolo Simoni – A Santorso riprende gradualmente la normale attività (come centro covid). Al momento i numeri sono sotto controllo e a Santorso c’è disponibilità di ulteriori posti letto”.

Anna Bianchini

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