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Dal Brasile a Posina, sulle tracce del bisnonno Bortolo Zamboni

Per Simone Zamboni,  mettere piede a Posina è una continua ricerca. Partire dal Brasile, arrivando nel piccolo comune dell’alto vicentino, per riscoprire i luogi che hanno dato i natali al proprio bisnonno, Bortolo Zamboni.  La sua una storia che racconto l’esodo, nel secolo scorso, di migliaia di italiani. Uomini, donne e bambini in fuga dalla miseria, cercando una speranza oltreoceano.

Come ha fatto l’avo di Simone. Per lei, è la seconda volta che torna a Posina, sospinta dalla nostalgia di visitare i luoghi cari al bisnonno Bortolo, che condivise col fratello Leopoldo. Un passato che Simone Zamboni vuole recuperare, assieme alle sue radici. “Il bisnonno di Simone all’età di 10 anni, assieme al fratello Leopoldo che all’epoca aveva 17 anni, nel 1875 s’imbarcò per il Brasile. In nave vengono adottati da una famiglia italiana, vista la loro giovane età -spiega Roberto Lorenzato, che ha accolto a Posina Simone e il figlio Juan- Da Posina sino a Genova e poi tre mesi di duro viaggio in nave, per raggiungere il porto di Paranaguà, nello Stati di Paranà”. Lì il piccolo Bortolo cresce e fa il contadino. “Conosce poi Maria Signori, anche lei di origini italiane e la sposa- continua Lorenzati- Dalla loro unione nascono 5 figli”.

 

A migliaia di chilometri di distanza dalla sua terra, Bortolo Zamboni ‘pianta’ famiglia, in una terra sconosciuta, vivendo anche in condizioni dure. Ma il cuore rimane ancora in Veneto, tra i monti e le contrade di Posina. Un amore per la sua terra, tramandata di generazione in generazione, alla nascita di ogni figlio e poi dei nipoti.
Un ricordo languido che non cessa mai e che ha spronato Simone a fare il bagaglio e partire per Posina. “E’ la seconda volta che lei torna da noi- conclude Lorenzato-  Simone  è laureata in giurisprudenza, pedagogia e lettere portoghese.  Attulamente insegna letteratura all’istituto di Parana’. È qui con il figlio Jean anche lui laureato in giurisprudenza. Ad entrambi auguriamo uno splendido soggiorno, alla ricerca del proprio passato, nella magnifica cornice di Posina”.

P.V.

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