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Posina-Valli. Dal Pasubio al Cilento per ricordare i soldati della Grande Guerra

Un tuffo nella storia di cento anni fa, nel pieno della Grande Guerra, per celebrare l’unione tra due terre che hanno condiviso l‘orrore di vedere tanti giovani andare a combattere in nome della patria.

Dal Monte Pasubio, le amministrazioni comunali di Posina, Valli del Pasubio e Vallarsa sono andate nel Cilento per una celebrazione in ricordo della storia.

L’incontro e avvenuto a Persano, in provincia di Salerno, nel cuore del Cilento, dove i sindaci Andrea Cecchellero (Posina), Armando Cunegato (Valli del Pasubio), Massimo Plazzer (Vallarsa) e Adelio Cervo (vice sindaco di Posina), hanno incontrato GiorgioGuariglia, comandante dell’ottavo reggimento Artiglieria Terrestre Pasubio, della Brigata Bersaglieri Garibaldi, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della grande guerra. Insieme a loro, ad assistere alla cerimonia, studiosi, autorità militari e soprattutto tanti studenti delle scuole di secondo grado del Cilento, di Vallo di Diano e della Piana del Sele.

L’incontro, dal titolo ‘I soldati cilentani dal Carso al Pasubio. Cento anni di memoria’, ha voluto ricordare uno dei Pasubio1pezzi più importanti della di storia d’Italia e il contributo che il Cilento diede in termini di giovanissimi inviati a combattere nelle trincee del fronte nord-orientale.

Docenti del Cilento e studiosi di Vallarsa si sono alternati nel racconto dei risultati di ricerche sugli scaglioni di soldati cilentani inviati in trincea e sulle condizioni di vita che affrontarono in guerra. Un convegno per riscoprire l’identità storica attraverso il racconto, le immagini ed il sacrificio in termini di vite umane delle popolazioni locali e per promuovere l’interscambio culturale tra quei territori che hanno vissuto da vicino la guerra e quelli che vi hanno partecipato mandando al fronte i loro giovani. Giorgio Guariglia si è rivolto in particolare ai giovani, esortandoli a cogliere l’occasione del convegno quale momento di approfondimento degli studi già svolti a scuola e come occasione di riflessione sul valore e sul significato del sacrificio compiuto dai loro coetanei “per apprezzare ancora di più quanto abbiamo oggi e realizzare che l’Italia non è genericamente un patrimonio di tutti, ma lo è per ciascuno di noi, perché quasi tutti discendiamo da quei giovani e siamo loro debitori”.

All’esterno del cinema dove si è svolto l’evento, l’esposizione di cimeli storici di quel tempo, messi a confronto con la moderna dotazione dell’esercito italiano, ha fatto comprendere le diverse condizioni di combattimento e di sopravvivenza a cui erano sottoposti i giovanissimi militari.

Cinque gli interventi che hanno narrato la storia: ‘Furono figli del mondo ma rimasero schiacciati dalla rapacità degli uomini’ (di Amedeo La Greca), ‘Vacui sogni di gloria e persistenti dolorosi ricordi’ (di Luigi Rossi), ‘Cilentani nella prima Guerra Mondiale: uomini e vicende’ (di Gennaro Malzone), ‘Pasubio, la montagna dove vivere fu più duro che morire’ e ‘Vivere in trincea’ (di Gregorio Pezzato).

Anna Bianchini

Cilento - Copia

Pasubio4

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