Ha una grinta da professionista sportivo, il cuore di un ragazzo che c’è l’ha messa tutta e l’educazione di chi è cresciuto in una famiglia ricca di valori e sentimento.

Il premio ‘Atleta dell’anno 2020’, consegnato a Michael Carollo lunedì sera, è la giusta ‘incoronazione’ per il 25enne di Fara Vicentino, affetto da sindrome di Down, che dopo essersi portato a casa oltre 100 medaglie e titoli di campione nazionale e mondiale, ha saputo apprezzare il fatto che il premio gli fosse consegnato “nel ristorante di famiglia”.

Un premio che si merita del tutto, per l’impegno senza sosta, per la determinazione, per la bontà di intenti che ci ha sempre messo in tutto quello che ha fatto.

In Alto Vicentino è un vero e proprio campione dello Sport, ma anche fuori dai confini ‘di casa’ e ben oltre lo Stivale, Michael Carollo è una star. E la prova è anche la presenza di istituzioni, persone che non hanno voluto mancare per dirgli di persona “grande Michael”.

‘Atleta dell’anno 2020’ è il titolo che ha guadagnato il 25enne di Fara Vicentino, affetto da sindrome di Down, pluri campione in varie specialità, sciatore Special Olympics e vincitore delle medaglie d’oro nello slalom speciale dei Campionati Mondiali di Graz nel 2017 e dei Campionati Nazionali di Bardonecchia nel 2018, della medaglia d’oro nello slalom gigante e di quelle d’argento nello slalom speciale e nella discesa libera dei Campionati Nazionali di Bardonecchia nel 2019 e delle medaglie d’oro nello slalom speciale e nello slalom gigante dei Campionati Nazionali di Sappada nel 2020.

Una sfilza di titoli per un ragazzo umile, semplice, che si è guadagnato con il sudore della fronte tutto quello che ha meritato.

“Michael si è sempre impegnato tantissimo”, ha detto di lui Maria Teresa Sperotto, sindaco di Fara, che parla del ragazzo con un affetto e una stima profondissimi, tanto da farle brillare gli occhi.

“Quando è nato Michael abbiamo avuto paura, lo ammetto – ha raccontato il padre Emilio con orgoglio – Non sapevamo come stato il futuro, ma non avremmo immaginato che sarebbe diventato un campione sportivo né che avrebbe avuto così tanta determinazione e tanta voglia di fare e di raggiungere i suoi obiettivi. Una delle prime cose che mi sono chiesto, io che ho sempre adorato sciare, è stata ‘chissà se potrò ancora ancora a sciare’. Figuriamoci la gioia nel poterci andare con tutta la famiglia: Michael è anche più bravo di me”.

Presenti alla cerimonia di consegna del premio il ministro alla Disabilità Erika Stefani, l’onorevole Silvia Covolo, il presidente del Consiglio Roberto Ciambetti, il consigliere regionale Silvia Maino. Ma anche autorità civili e militari, la Ulss7 Pedemontana rappresentata dal direttore generale Carlo Bramezza e Pierangelo Spano, direttore dei Servizi Sociali. Un parterre d’eccezione, per un ragazzo che se l’è goduta alla grande la sua festa e che ha voluto sottolineare l’importanza “di metterci grinta”.

Non sono mancati i saluti dell’assessore regionale a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin e del presidente Luca Zaia, che ha voluto dire: “Sono orgoglioso di te Michael, ti ringrazio perché per noi veneti sei un esempio di ottimismo e determinazione”.

“Ho sempre seguito Michael – ha sottolineato Silvia Covolo – Lo Stato e la Regione stanno investendo molto sulla disabilità”.

Marta Rigo, titolare del progetto ‘Abilmente’, che da anni segue Michael, da esperta ha evidenziato: “L’inclusione è una responsabilità che abbiamo tutti. Invito le istituzioni ad affiancarci in questo percorso e ad aiutarci, la loro presenza è indispensabile”.

“Il mondo della disabilità deve essere reinterpretato – ha commentato Erika Stefani – Se fossimo una società veramente civile, non ci sarebbe nemmeno bisogno di un ministero per la Disabilità. Il mio obiettivo è quello di togliere i disabili dal corridoio in cui sono relegati. Noi tutti siamo per loro la rete, le nostre imprese dovranno lavorare e includere i disabili nei loro progetti”.

A dare la lezione più importante, come sempre, Michael. Che pur circondato da una sfilza di personaggi che hanno ruoli istituzionali, per la foto ha voluto vicini il fratello, i genitori e i nonni e ha ringraziato per avergli conferito questo importante riconoscimento nel ristorante di famiglia, a casa sua, con le persone che lo hanno aiutato a diventare un campione.

Anna Bianchini

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