Gentile Direttore,
se possibile, chiedo cortesemente che questo mio scritto venga pubblicato come contributo al dibattito aperto sul caso Viacqua.
Ho letto con attenzione la replica di Viacqua alla lettera della signora Elisabetta Brazzale.
Pur comprendendo i riferimenti normativi e le procedure descritte, ritengo importante riportare l’attenzione sul lato umano della vicenda.
Elisabetta è una lavoratrice instancabile: spesso la vediamo rientrare a casa anche alle 22, compresi sabati e domeniche. Per chi vive una vita così piena e impegnativa, restare senza acqua non è una formalità, ma un disagio pesante. Significa non potersi lavare, non cucinare, dover chiedere aiuto ad altri per soddisfare un bisogno elementare che dovrebbe essere garantito a tutti.
Ci sono inoltre due punti della replica che appaiono contraddittori:
Viacqua scrive che la signora Brazzale già occupava l’immobile al momento del sopralluogo. Ma è davvero pensabile che una persona viva in una casa senza acqua, luce e gas? Un’affermazione che stride con la realtà.
Si parla di contratto firmato e di accettazione del preventivo, come se ci fosse libertà di scelta. Ma con l’acqua non esiste concorrenza: o si accetta Viacqua, oppure si rimane senz’acqua. A differenza della corrente elettrica del gas delle banche della telefonia di internet, delle autostrade, con l’acqua non c’è alternativa. È bene ricordarlo quando si usa il linguaggio burocratico della “sottoscrizione volontaria”.
Infine, un’osservazione di metodo: i cittadini, come la signora Brazzale, si assumono la responsabilità di ciò che scrivono mettendo nome e cognome. Viacqua invece firma genericamente come “servizio clienti”. Sarebbe un segnale di rispetto e trasparenza se anche da parte loro ci fosse una firma personale e riconoscibile.
Non si tratta di polemica, ma di dignità e di rapporto corretto tra un gestore pubblico e chi paga le bollette. Perché l’acqua non è un favore, e non può essere vissuta come una concessione: è un diritto fondamentale.
Distinti saluti,
Gino Sartori
San Pietro Valdastico
https://www.altovicentinonline.it/alto-astico/valdastico-viacqua-risponde-alla-signora-elisabetta-brazzale-che-aveva-scritto-alla-nostra-redazione/