In Valle di Terragnolo, dove i prati profumano di erbe spontanee e le montagne custodiscono silenzi antichi, c’è una malga che ha fatto della genuinità la sua identità. È la Malga Borcola, una piccola realtà a conduzione familiare che unisce la forza della tradizione contadina al piacere della buona tavola. Dal 2011, grazie alla passione del casaro e chef Leonardo, qui il latte fresco prende forma ogni giorno in formaggi dal carattere deciso, burro cremoso, ricotte delicate e yogurt dal gusto pieno. L’allevamento di pollame, bovini, suini e conigli completa un ciclo produttivo chiuso e sostenibile, dove tutto nasce e si trasforma a pochi metri dai tavoli degli ospiti. Il concetto di km 0 non è uno slogan, ma un’esperienza che si assapora in ogni piatto.
Sedersi a Malga Borcola significa lasciarsi sorprendere dalla semplicità che diventa eccellenza. Gli gnocchi di ricotta, morbidi e avvolgenti, raccontano l’armonia tra latte fresco e mani esperte, mentre la versione al grano saraceno con erbette dei prati porta in tavola un gusto schietto e territoriale. C’è poi il fanzelto, antica crespella trentina, che qui viene servita con salumi e formaggi locali: un piatto che sa di memoria e di convivialità. E non manca la polenta fumante, compagna fedele di selvaggina e carni allevate in malga, che restituisce tutta la forza della cucina montana. Il contesto è quello tipico delle malghe alpine: 25 posti all’interno, altri 60 all’esterno, tra panche di legno e prati verdi, dove ogni pranzo diventa un momento da vivere senza fretta. Dopo il pasto, vale la pena fermarsi al punto vendita per portare a casa un assaggio di queste montagne: tosella fresca, burro, ricotta, uova e formaggi stagionati che racchiudono il lavoro e la passione di chi ogni giorno vive la malga. Malga Borcola non è solo un luogo dove mangiare: è un’esperienza gastronomica e sensoriale, un viaggio nei sapori autentici di Terragnolo, da scoprire con la stessa calma con cui qui si vive e si lavora.
Valentina Ruzza