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Malo. “Mio marito incollato alle slot, fate qualcosa”. Il Comune cambia le regole

Da una lettera finita sulla scrivania del sindaco, a Malo si decide di attivarsi inasprendo le misure in fatto di sale slot. Lo scritto disperato di una moglie, che racconta di una vita accanto al marito che scialacqua lo stipendio alle macchinette, sprona il primo cittadino Paola Lain e il consiglio comunale ratifica le modifiche al regolamento di polizia urbana.

“Quello che ci ha mosso a fare, a intervenire, è stata una lettera anonima di una moglie, il cui marito si fermava in una di queste slot machine che abbiamo qui a Malo e la moglie era molto preoccupata perché lì trascorreva ore anziché andare al lavoro. Quindi siamo intervenuti per questo motivo così in velocità”. Così il sindaco Lain ha motivato la decisione presa di fronte a tutto il consiglio comunale, prima della votazione finale “ Riguardo le sale gioco, purtroppo anche nel nostro territorio abbiamo riscontrato che siano una piaga e in qualche modo si vuole intanto mettere qualche pezza per arginare il problema, in attesa che poi sia l’uls a fare un regolamento ad hoc che valga per tutto il Distretto Sanitario”.

Una modifica al regolamento, che rispecchia quelle già messe in campo dai Comuni di Thiene e Schio. Portando a Malo l’introduzione dell’art 32 bis al regolamento di Polizia Urbana, che impone alle sale giochi di aprire solo in locali al piano terra. Niente seminterrati quindi e nessun accesso che non dia direttamente sulla strada pubblica.
A chiunque sorga la volontà di aprire una sala slot a Malo, dovrà farlo individuando uno stabile che sia dotato di proprio parcheggio, di doppio bagno, per uomini e donne, oltre una terza toilette attrezzata per persone con disabilità.
Se la sala giochi dovesse essere più grande di 500mq, prima di poterla aprire dovrà essere presentato in Comune uno studio di impatto sulla viabilità e dimostrare, nel caso, la capacità di assorbimento del traffico che l’attività potrebbe generare.
Sempre nel nuovo articolo approvato, l’attenzione viene posta anche alle vetrine del locale, che dovranno garantire almeno 50 centimetri di luce diretta, dall’esterno, ad una altezza non inferiore ad 1,3 metri e non superiore a due metri. Chi entrerà a tentare la sorte nelle sale giochi, quindi, dovrà avere la percezione del ‘giorno e della notte’, senza rischiare di perdere la cognizione del tempo, magari ipnotizzato dal suono della macchinetta che inghiotte le monete.
Approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Schio, la modifica prevede anche la multa da 250 euro per chi non la rispettasse.

Paola Viero

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