Tecnologia, educazione, comunità. Tre parole chiave che hanno animato l’incontro pubblico “Un patto digitale a Malo? Perché no…”, tenutosi ieri sera presso l’Auditorium San Gaetano. Un evento partecipato e sentito, promosso dai genitori di alcuni studenti dell’Istituto Comprensivo Ciscato con il patrocinio del Comitato Genitori e dell’Unità Pastorale di Malo. Al centro, una sfida che riguarda tutti: accompagnare bambini e ragazzi verso un uso consapevole e sano delle tecnologie digitali.
A guidare il confronto è stato Massimiliano Balbo, membro del Comitato Genitori dell’Istituto Scamozzi di Vicenza e tra i promotori del Patto Digitale già attivo nel capoluogo berico. Con parole chiare e concrete, Balbo ha raccontato l’esperienza vicentina e illustrato i fondamenti di un Patto Digitale di comunità: un’alleanza educativa tra famiglie, scuola e territorio per affrontare insieme le sfide dell’era digitale.
L’interesse delle famiglie: un segnale forte
Durante la serata sono stati presentati i risultati di un sondaggio preliminare, svolto nelle scorse settimane, che ha coinvolto 186 famiglie di Malo con figli tra 0 e 14 anni. I dati parlano chiaro: c’è un forte interesse verso l’idea di un Patto Digitale e un desiderio diffuso di approfondire le tematiche legate all’educazione tecnologica. Genitori pronti a “fare squadra” per crescere cittadini digitali consapevoli e responsabili.
Una rete nazionale in crescita
L’iniziativa di Malo si inserisce in un movimento più ampio: sono già oltre 100 le realtà italiane che hanno adottato Patti Digitali, basati su evidenze scientifiche e sostenuti da esperti di rilievo nel mondo educativo e accademico, tra cui Marco Gui, Brunella Fiore, Alberto Pellai, Stefania Garassini, Marco Grollo e Simone Lanza. Il coordinamento nazionale è affidato a Silvana Loffredo dell’associazione Sloworking, che lavora in sinergia con MEC e AIART Milano.
I 5 principi dell’Educazione Digitale di Comunità
Balbo ha illustrato i cinque principi fondamentali su cui si basano i Patti Digitali:
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Sì alla tecnologia, nei tempi giusti – educazione ai media e coerenza educativa tra adulti.
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Preparare l’autonomia digitale – uso attivo e creativo della tecnologia, condiviso in famiglia.
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Regole chiare e dialogo – comunicazione aperta e continua tra genitori e figli.
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Adulti informati e disponibili a cambiare – conoscenza degli ambienti digitali frequentati dai giovani.
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Serve una comunità – coinvolgimento di tutte le realtà educative del territorio.
Verso il Patto Digitale di Malo
L’incontro si è concluso con un vivace dibattito tra genitori, che hanno condiviso esperienze, dubbi e proposte concrete. La volontà è chiara: non delegare, ma agire insieme per costruire una cultura digitale più sana e responsabile. Da qui la proposta di coinvolgere scuola, Comune, parrocchie, associazioni sportive e culturali in un percorso condiviso.
Il cammino non si ferma: a settembre è previsto un nuovo incontro pubblico, durante il quale verrà presentato ufficialmente il Patto Digitale di Malo. Un passo importante verso la costruzione di una comunità educante unita, capace di affrontare le sfide del digitale con consapevolezza, competenza e spirito di collaborazione.