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Malo. Vertice dei sindaci dell’Alto Vicentino sull’impatto della Sp 46 Pasubio

Primo incontro, questa mattina, per il tavolo sulla viabilità dell’Alto Vicentino e in particolare sulla variante alla SP 46 del Pasubio e i Comuni contermini. E che ce ne fosse bisogno lo testimonia non solo la presenza di tanti sindaci, ma soprattutto il fitto confronto e la volontà di trovare soluzioni condivise per una viabilità che sia sì più fluida e più sicura, ma che non penalizzi il territorio e che ponga attenzione all’utenza debole.

Ma partiamo dall’inizio. Il luogo di incontro è stato il municipio di Malo, dove il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin accompagnato dal tecnico provinciale architetto Laura Pellizzari ha incontrato Valter Orsi nella duplice veste di sindaco di Schio e consigliere provinciale con delega alle grandi opere, il sindaco di Thiene Gianantonio Michelusi accompagnato dall’assessore Nazzareno Zavagnin, il sindaco di Villaverla Enrico De Peron, il vicesindaco di Isola Vicentina Nicolas Cazzola, il sindaco di Zanè Roberto Berti. A fare gli onori di casa il sindaco di Malo Moreno Marsetti, mentre in un secondo momento è arrivato anche il sindaco di Marano Vicentino Marco Guzzonato.

Sul tavolo il tracciato della variante alla SP 46 del Pasubio, che da Vicenza porta a Schio. Un’opera su cui si discute da tanti anni. Troppi, a detta dei primi cittadini presenti, tanto che una parte del tracciato ipotizzato potrebbe ad oggi non essere più prioritaria.

Divisa la variante in 4 parti, ce ne sono due la cui utilità è innegabile: il primo tratto, a sud, denominato “Costabissara-Castelnovo” che da villaggio del Sole a Vicenza conduce a Castelnovo di Isola Vicentina. Il secondo tratto, a nord, denominato “Destra Leogra”, parte da Malo incrocio SP122 e arriva a Schio. Tratti che, come hanno rilevato anche recenti studi del traffico, soffrono una pressione veicolare rilevante, in particolare di mezzi pesanti, e rappresentano dei veri e propri colli di bottiglia per il traffico.

Prioritario, quindi, l’intervento, tanto che la Provincia ha già messo a disposizione 700mila euro per la redazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica. Nei prossimi giorni si saprà anche il nome di chi si è aggiudicato la gara per la progettazione.

“Con i ribassi di gara -ha spiegato Orsi- finanzieremo uno studio del traffico che tenga conto della viabilità dell’alto vicentino una volta che sarà aperto il casello di Montecchio Maggiore della Superstrada Pedemontana Veneta. C’è una buona parte di veicoli, in particolare pesanti, che per spostarsi verso l’ovest vicentino non transiterà più sulla viabilità ordinaria, ma utilizzerà la Pedemontana. Non possiamo non tenerne conto.”

Così come è necessario ragionare con una visione ampia, “altrimenti -ha precisato il presidente Nardin-si rischia di spostare il traffico da una zona a un’altra senza risolvere il problema. L’obiettivo di questo tavolo è proprio di trovare una soluzione condivisa, che non sposta ma risolve”. Obiettivo a cui se ne aggiungono altri. “I primi cittadini -ha proseguito Nardin- hanno concordato che, nel rispetto del territorio e nella logica del minor consumo di suolo, è meglio migliorare la viabilità esistente che realizzarne di nuova. Avendo a cuore la mobilità sostenibile, quindi incentivando il trasporto pubblico e potenziando la rete ciclabile. Senza dimenticare che l’alto vicentino è servito anche dalla rete ferroviaria che riceverà un forte impulso dall’elettrificazione.”

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