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Pedemontana, Malo. Ricorso al Tar contro tunnel Vallugana

A San Tomio di Malo Golia prova a fermare il Gigante, con ricorso al Tar Lazio per fermare la variante della galleria della Pedemontana, che sbocca a Castelgomberto. In località Covolo, in Vallugana, i residenti sono esasperati per quei 7 km, ‘trasformati’ da tunnel di passaggio a soluzione a soluzione per bypassare la galleria posta sotto sequestro, dopo la morte di un operaio nel 2016.

Quaranta i firmatari dell’istanza, tra cittadini e il Covepa, che chiedono la sospensione dei lavori. Carte che parlano di un’oasi paesaggistica sventrata a suon di mine, e camion che ogni giorno passano e più volte, per degli scavi aggiuntivi fatti da Sis e con il via libera del ministero dell’ambiente. Scavi in più che in Vallugana proprio non si dovevano fare, ma che per la Regione vanno fatti, con la necessità di superare lo stallo delle due bocche della galleria principale. A Malo, col cantiere sotto sequestro dopo che un’operaio perse la vita schiacciato da un pesante masso nel 2016.
“La variante Vallugana che prevede la modifica della cantierizzazione per realizzare la galleria di Malo-Castelgomberto, necessaria per recuperare parte del cronoprogramma dopo il lungo stop seguito all’incidente sul lavoro verificatosi, è già stata assentita dai Ministeri competenti e potrà partire a giorni”, questa la motivazione ufficiale da parte della Regione, a qualche giorno da un’infuocata assemblea pubblica svolta a Malo, presente il direttore di Spv Elisabetta Pellegrini.


Ricorso al Tar Lazio contro lavori tunnel

“Il CoVePA e i cittadini ricorrenti di Malo e Vallugana, riuniti in un ricorso presso il TAR Lazio, hanno presentato un istanza con circa quaranta firmatari. E’ rivolto contro la Regione Veneto, il commissario e la Struttura di Progetto di Pedemontana Veneta, la SIS scpa, la SPV spa e il Mnistero dell’Ambiente. E’ mosso in riferimento alle vicende della variante alla Galleria Malo-Castelgomberto che interessa la contrada di Vallugana nella frazione di San Tomio a Malo. Domani 30 gennaio 2019 al Tar Lazio intendiamo chiedere la sospensione delle opere avviate anche in queste ore in violazione delle delle prescrizione della commissione VIA e delle promesse vane di una amministrazione comunale e regionale assoggettate ai voleri di Sis. In piena notte hanno iniziato ad esplodere mine e a scavare attraverso la galleria finestra di Vallugana; contestiamo l’aperta violazione delle valutazioni ambientali promosse dalla nuova struttura di progetto della Superstrada Pedemontana Veneta», afferma Matilde Cortese la nota portavoce bassanese del CoVePA”.

“E’ un ricorso che intende far valere quanto stabilito sin dal 2006 nei provvedimenti prescrittivi del CIPE e confermati dal commissario Vernizzi fino a che è rimasto incarica nel 2016. I cittadini di Malo vogliono che nessun mc di materiale scavato debba uscire dalla galleria di servizio. Si tratta di un punto che mira alla salvaguardia paesaggistica dell’area sottoposta a numerosi vincoli regionali. I cittadini ribadiscono che la commissione VIA nazionale ha omesso di considerare le osservazioni inviate al Ministero dell’Ambiente ai primi settembre dove si denunciava l’insostenibilità di un cantiere che vedrà il passaggio di 580 camion al giorno e che scaverà milioni di mc di roccia, che lavorerà in un frantoio posto a poche decine di metri dalle case – conclude -Infine emerge evidente la omissione della cosiddetta opzione alternativa all’apertura del traforo Malo -Castelgomberto che è tuttora sequestrato alle estremità e su cui varrà la pena approfondire le questioni che lo riguardano in futuro. Quella alternativa è costituita da sud dalla A-31 nei tratti di A-4 da Vicenza est fino allo svincolo di Thiene tra SPV e A-31 e dal cosiddetto Valdagno-Pass, che connette la Valle dell’Agno con lo svincolo di Thiene attraverso Schio e l’A-31 da nord”.

di Redazione AltovicentinOnline

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