- AltoVicentinOnline - https://www.altovicentinonline.it -

Piovene. Alpini in festa per i 100 anni della Sezione di Vicenza. Presentato sentiero dei 4 Sacrari

Tra il Tricolore e l’Inno di Mameli all’Auditorium di Piovene Rocchette il via ai festeggiamenti per il Centenario della Sezione Alpini di Vicenza ‘Monte Pasubio’. “Un onore e un privilegio per la nostra Comunità” commenta il Sindaco Erminio Masero. Le Cante del Coro ANA di Piovene Rocchette, diretto dal Maestro Giovanni Finco, hanno fatto emozionare il teatro gremito ed accompagnato Manuel Grotto nella presentazione del sentiero storico Altavia Grande Guerra: 200km tra i quattro Sacrari Militari vicentini Pasubio, Cimone, Asiago e Cima Grappa.

essere un Alpino, Sindaco Masero: “manteniamo viva la cultura alpina”
“Semplicità, immediatezza e umanità: ecco cosa contraddistingue gli Alpini-dichiara il Sindaco Masero- Così portano avanti il loro impegno nel proteggere il territorio e le persone, perché è con l’onestà della coerenza, col coraggio della responsabilità che non arretrano di un solo passo di fronte al dovere e alle sfide. Portandoli sempre in prima linea ovunque vi sia bisogno di aiuto, come i volontari della Protezione Civile ai quali va la nostra gratitudine-continua- Sono un Alpino e come tale è stato con grande orgoglio che ho partecipato anche in prima persona tra le linee dell’Associazione, come membro di Giunta ANA, Consigliere Capozona Valdastico e Vicepresidente di questa nostra meravigliosa Sezione. Impegni che lasciavano poco tempo da dedicare a chi aspettava a casa:per questo noi Alpini dobbiamo essere grati alle nostre famiglie, alle nostre mogli e non dimenticare che anche loro fanno parte della famiglia Alpina. Ma cosa significa essere oggi un Alpino? Significa ricordare le gesta di chi ‘è andato avanti’. Significa non disperderne valori e ideali e farli propri. Ovunque si posi lo sguardo, nell’Italia di ieri e di oggi, osserviamo il patrimonio inestimabile degli interventi portati avanti dagli Alpini in armi e in congedo con determinazione, competenza e passione. Perché come ripetiamo spesso, con un entusiasmo che non si affievolisce, una volta indossato il cappello si è Alpini per sempre-conclude il Sindaco Erminio Masero- Ringrazio il nuovo Presidente della Sezione di Vicenza ‘Monte Pasubio’ Lino Marchiori con tutto il nuovo direttivo, i Presidenti ed i colleghi che li hanno preceduti nell’Associazione: verso loro guardiamo con gratitudine per l’impegno profuso negli anni. Una dedizione e una passione che ha portato l’Associazione al traguardo dei 100 anni di attività, fatta di fratellanza e solidarietà”.

‘Cent’anni tra la gente, per la gente’
Per il centenario in programma molti eventi, “ben 16 e il primo proprio qua tra noi, a Piovene Rocchette- dichiara Maria Cristina Costa, Consigliera Comunale che, nel corso della serata, ha accompagnato e presentato i vari ospiti sul palco-Un compito di cui sono stata molto onorata perché questa è una ricorrenza fortemente sentita, e molto importante, per tutti noi. Inoltre, quest’anno ricorrono i 150 anni dalla fondazione delle Truppe Alpine, avvenuta a Napoli con la firma del Regio Decreto il 15 ottobre del 1872-conclude- È stata una serata ricca di ricordi e di cultura alpina, che ciascuno di noi può portare avanti. Tra le vallate delle nostre montagne, infatti, continua l’eco della nostra storia affinché il sacrificio dei soldati non venga dimenticato. Per questo con noi abbiamo voluto Manuel Grotto che ci ha accompagnato nell’AltaVia della Grande Guerra, presentando in anteprima il percorso che unisce i 4 Sacrari vicentini: Pasubio, Monte Cimone, il Leiten di Asiago e il Sacrario del Grappa”.

A fare gli onori di casa, a fianco del Sindaco Erminio Masero, il Capogruppo ANA di Piovene Rocchette, Giovanni Pattanaro: “finalmente, dopo due anni di pandemia possiamo ritrovarci per trascorrere un paio d’ore in serenità e pace-dichiara Pattanaro-Per usare le parole del Presidente Nazionale degli Alpini, Sebastiano Favero, ‘la pace non è un bene che viene distribuito, ma che va conquistato, difeso e per farlo occorrono dei valori forti per far capire a chi pensa di usare la guerra come strumento di convincimento, che non è quello giusto’-continua-come ben sappiamo gli Alpini e la Protezione Civile non sono guerrafondai, ma sono per la pace e la fratellanza e col volontariato siamo sempre presenti con un aiuto a chi ne ha bisogno-conclude-Ringrazio tutte le persone e tutti gli Alpini presenti, in particolar modo la Sezione ANA di Vicenza ‘Monte Pasubio’ rappresentata dal Presidente Lino Marchiori, il suo Vice Renzo Carollo, il Past President Luciano Cherobin e tutti i loro Consiglieri-conclude-Infine, un saluto e un sincero grazie ai Capizona delle Sezioni Ana di Val d’Astico, Val Leogra Alta e Bassa e Monte Cimone che assieme al Gruppo Alpini di Piovene Rocchette hanno reso possibile questa serata”.

 

Oggi il Centenario, poi l’Adunata 2024 “meritiamo di averla a Vicenza”
“E’ due anni che, possiamo dire, siamo ai box ed essere qui questa sera per l’inizio dei festeggiamenti del Centenario della nostra Sezione è spettacolare-ha dichiarato Lino Marchiori dal palco dell’Auditorium-Per il 2022 abbiamo in calendario tante altre iniziative sino ad arrivare a novembre con la sfilata a Vicenza. Stiamo inoltre lavorando per portare in Città l’Adunata Nazionale: l’ultima a Vicenza è stata nel 1991 e ce lo meritiamo di riaverla nel 2024-conclude-Perché gli Alpini devono tornarne a calpestare le nostre montagne e le nostre terre”.
A salutare gli Alpini anche il Presidente del Consiglio Regionale Veneto, Roberto Ciambetti: “è sempre bello ritrovarsi tra amici-dichiara-A maggior ragione quando lo si fa in un paese come Piovene Rocchette. Un Comune che come pochi ha fatto propria la cultura alpina, promuovendola grazie anche al Sindaco Masero che, possiamo dirlo, è un ultras degli Alpini-conclude-Il mio augurio è che i valori alpini possano essere anche di chi la divisa e il cappello non li hanno mai indossati: per questo, come Regione Veneto, stiamo lavorando per trasmettere a tutti, specie alle nuove generazioni, la cultura alpina”.

Sentiero storico, 200 km tra i Sacrari: Pasubio, Cimone, Asiago e Grappa
Itinerario storico che si sviluppa nelle prealpi vicentine, AltaVia Grande Guerra mappa quattro tappe fondamentali: i Sacrari Militari. “Un percorso della memoria che si snoda su un patrimonio di inestimabile valore, quale è la nostra storia-ci spiega Manuel Grotto- Un itinerario per ricordare quanto è accaduto nei nostri luoghi durante la Grande Guerra e che, grazie alla sentieristica Cai, ci permette di raggiungere i 4 Sacrari vicentini. Un percorso che può essere fatto anche un pezzetto per volta, in base alle proprie esigenze, soffermandosi nelle malghe per ristorarsi o dinnanzi alle apposite bacheche dove vengono illustrati e spiegati gli eventi ed i fatti storici. E’ sempre bene che la guerra non vada dimenticata, anzi: deve essere sempre raccontata-continua ancora Grotto-

 

AltaVia tocca tutte le prime linee della Grande Guerra, con vari percorsi di collegamento che partono anche da Piovene Rocchette, dalla Pedemontana, da Marostica e altri paesi sino a Bassanno del Grappa: tutti questi sentieri sono stati sistemati da Veneto Agricoltura e Unione Montana- spiega, entrando nel dettaglio del percorso-Il Percorso AltaVia, come anticipato, tocca i 4 Sacrari Militari: il Sacrario del Monte Pasubio, realizzato sul Colle di Bellavista nel 1926 e dove riposano 5186 Caduti; l’Ossario del Cimone, con1210 caduti, costruito nel 1929 sulla vetta del monte distrutto dalla mina austro-ungarica; il Sacrario del Leiten ad Asiago inaugurato il 17 luglio del 1938 e dove riposano 54.286 caduti del ’15-’18 e infine il Sacrario Militare del Monte Grappa, dove risposano 22800 salme e che fu inaugurato il 22 settembre del 1935”.
Oggi i 4 Sacrari Militari vicentini sono i più importanti monumenti a ricordo delle migliaia di soldati caduti durante il conflitto. Ma i monti custodiscono ancora altra memoria: coi Cimiteri Militari che, “alla fine della guerra erano circa tremila, tre anni dopo ne rimanevano circa 350-conclude Manuel Grotto- Alcuni di questi sono stati recuperati grazie all’impegno e al lavoro degli Alpini, anche se le salme dei Caduti sono comunque state traslate nei cimiteri militari maggiori. Ma dobbiamo continuare a tenerne viva la memoria, per non dimenticare”.

a cura Ufficio Stampa Comune di Piovene Rocchette

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su: