Sventola il Tricolore alle finestre e sui balconi: Piovene Rocchette festeggia così i 100 anni dei suoi alpini. Sulle note della fanfara di Vivaro-Dueville le Penne Nere di Piovene Rocchette sfilano e per loro da tutto il vicentino, ma non solo, sono giunte decine di gruppi. Si chiude così la due giorni di celebrazioni per il Centenario del gruppo alpini di Piovene Rocchette, iniziata sabato a teatro e conclusa domenica con la sfilata.

“Un doveroso tributo per un gruppo che rende orgogliosa Piovene Rocchette e ringrazio la comunità e le autorità presenti per aver voluto celebrare assieme ai ‘nostri’ alpini l’importante traguardo del centenario-commenta il sindaco Erminio Masero– Essere alpini significa fare proprio il sentimento di abnegazione, umiltà, attaccamento al dovere e grande umanità. Le nostre Penne Nere sono il gruppo più antico di Piovene Rocchete: legato alla nostra comunità, radicato nel cuore dei nostri concittadini a testimonianza di fede, impegno e generosità.

 

La stima e l’ammirazione che li circondano dipendono non solo dal loro adoperarsi per la comunità, ma anche dal legame profondissimo con la Patria e dalla loro capacità di dare continuità ai più alti ideali di libertà e democrazia che, oggi più che mai, devono essere mantenuti attuali, vivi e vitali. Gli alpini lavorano sempre silenziosamente e, anche per questo, sono esempi positivi di generosità e altruismo. Confido che l’esempio e il ricordo delle penne nere che sono andate avanti non siano vani e che nelle giovani generazioni instilli quei valori di sacrificio, di attaccamento al Tricolore e di comunità che gli alpini rappresentano al meglio- conclude rivolgendosi proprio ai ‘suoi’ alpini-Vi auguro ancora tanti anni di attività e presenza costante sul territorio e continuate a contagiarci col vostro orgoglio di penne nere, col vostro senso di appartenenza e col vostro calore: portate avanti la tradizione perché Piovene Rocchette e l’Italia hanno bisogno di voi”.

“Saluto tutti i gruppi e le sezioni Ana presenti: sono le storie che hanno fatto la Storia e porto a tutti voi i saluti della Regione del Veneto-dichiara l’assessore regionale Elena Donazzan-Una regione che ha nel proprio territorio tutti i segni dell’unità della Patria. Ci sono momenti come questi, e mi complimento col gruppo alpini di Piovene Rocchette e con il mio amico sindaco Erminio Masero per l’organizzazione, dove la solennità della celebrazione deve diventare sostanza per noi che viviamo in una società dove si è perso il senso di rispetto delle regole e delle istituzioni. E allora, in soccorso a tutto ciò, non abbiamo solo la vista del nostro Altipiano e del Grappa ma ci sono monumenti come quello ai Caduti che ci ricordano il ‘di qui non si passa’: 100 anni era la difesa fisica di un confine nazionale che si trovava sotto attacco della guerra. Oggi cosa significa quel ‘di qui non si passa’?. A essere sotto attacco oggi sono la famiglia e le istituzioni -continua-L’articolo 52 recita che è sacro dovere del cittadino difendere la Patria. Allora oggi il ‘di qui non si passa’ deve essere per la difesa dei nostri valori”.

“Grazie a tutti i presenti, in particolar modo ai nostri fratelli gemellati dell’Isola del Gran Sasso d’Italia che, dalle loro terre abruzzesi, sono venuti a Piovene Rocchette per festeggiare il nostro centenario”, così il capogruppo degli alpini Giovanni Pattanaro, “grazie a ciascuna persona che, in queste due giornate, ha voluto essere presenti. Sentire la loro presenza in questa tappa centenaria ci rende enormemente felici. Infine, un sentito grazie all’amministrazione comunale di Piovene Rocchette che ancora una volta è stata al nostro fianco in questo importante evento”.

“Voi rappresentate i valori delle nostre comunità e ringrazio tutta Piovene Rocchette per averci dato modo di vivere appieno una giornata ricca di emozioni-commenta il presidente della Provincia di Vicenza, Andrea Nardin-Un grazie in particolare al sindaco Erminio Masero: il tuo grande cuore e la tua grande passione per gli alpini e per Piovene Rocchette traspare in maniera evidente-continua-’W gli alpini’ significa non solo omaggiare le penne nere ma anche tutti quelli che si prodigano nelle associazioni diventando la spina dorsale del volontariato. Grazie a voi, alla solidarietà, al rispetto per la Patria che, come gli alpini, dimostrate sempre-conclude- Faccio i miei più grandi auguri agli alpini di Piovene Rocchette oggi festeggiano i 100 anni e che racchiudono quei valori che dobbiamo continuare a difendere e coltivare”.

 

“siete un esempio di passione e determinazione per tutti noi”
Un via alle celebrazione solennemente scandito sabato pomeriggio con la deposizione della corona di alloro ai piedi del monumento degli alpini e poi con la santa messa celebrata da don Romeo nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Rocchette: “la storia degli alpini è una storia importante sempre sul filo del sacrificio. Ieri come oggi dobbiamo esserne sempre grati e mai dimenticare: con gli alpini la nostra democrazia, la nostra libertà ci sono state donate e noi oggi dobbiamo esserne responsabili”.

 

“E’ praticamente impossibile racchiudere nello spazio di poche parole ciò che vi distingue, senza cadere nella retorica: perché la sterile retorica non fa per voi. Non parla del vostro impegno costante, della vostra operosità e della vostra immediata disponibilità e, soprattutto, della vostra indiscutibile concretezza”, così li ha accolti in teatro, la sera prima, la consigliera comunale Maria Cristina Costa, prima di dare il via allo spettacolo teatrale ‘Il peso dello zaino’ di Andrea Brugnera con la collaborazione del coro Ana di Piovene Rocchette. “Non ho mai sentito una sola volta, da parte vostra, che vi siate tirati indietro. Anche nelle circostanze più difficili. Questi sono gli aspetti che fanno degli alpini delle persone speciali: oneste, pratiche, coerenti, coraggiose, a volte anche rudi e spicce. Ma, in sintesi, voi alpini siete persone ricche di umanità. Siete passione, competenza e determinazione come una grande famiglia: molti di noi non possono indossare il vostro cappello ma fateci partecipi del vostro spirito e che i giovani prendano esempio da voi”.

 

di Redazione AltovicentinOnline

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