Riposa nell’area degli Eroi del cimitero di Thiene da quindici anni e, come ogni anno, per l’alpino Matteo Miotto si è tenuta la commemorazione a ricordo della sua morte, avvenuta per mano di un cecchino il 31 dicembre del 2010 durante una missione internazionale in Afghanistan.
” E’ stato un momento di silenzio e raccoglimento per ricordare un giovane uomo che ha servito il Paese con coraggio e senso del dovere. La sua memoria vive nei valori che ci ha lasciato: responsabilità, altruismo e amore per la comunità. Ricordare Matteo significa non dimenticare, ma trasformare il ricordo in impegno quotidiano, soprattutto verso le nuove generazioni”, sono state le parole del sindaco Giampi Michelusi, provato da una cerimonia pregna di significato”.
Aveva solo 24 anni l’alpino Miotto e mancava poco al suo ritorno in Italia. A casa, a Thiene. Dove la famiglia lo aspettava e che si è vista strappare tragicamente e crudamente il proprio figlio. Sono passati quindici anni e Thiene rimane sempre unita nel ricordo del Primo Caporal Maggiore Matteo Miotto, insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare ‘alla memoria’. Una mattinata di raccoglimento e memoria condivisa, iniziata con l’ammassamento dei partecipanti sul piazzale del Santuario Madonna dell’Olmo. Poi la Santa Messa all’interno del Santuario dedicata al ricordo del giovane militare caduto. Al termine della funzione religiosa, il corteo commemorativo è sfilato verso il cimitero di Thiene, dove riposa Matteo Miotto. Davanti alla sua tomba l’alzabandiera, l’onore ai Caduti e la deposizione di una corona d’alloro: gesto simbolo della gratitudine e del rispetto della comunità verso chi ha sacrificato la propria vita al servizio del Paese. Un appuntamento che rinnova il legame tra Thiene e la memoria di Matteo Miotto, esempio di coraggio e senso del dovere che continua a vivere nel ricordo collettivo.

“Si avvicina il Natale anche in Afghanistan. Qui le giornate continuano tra pattuglie, attacchi dei talebani e visite ai villaggi. Si avvicina anche la fine della mia missione tra queste Valli del Gulistan e tra poche settimane tornerò in patria. Sto cominciando a stendere il programma per il progetto giovani alle scuole 2011. Spero vivamente che quest’anno ci sia maggior supporto da parte della Sezione, si parla tanto di giovani di quà e di là e poi l’unico progetto concreto per il ricambio generazionale e contatto con i giovani viene trascurato. Ci riprovo quest’anno sempre fiducioso e convinto di poter trasmettere ai giovani delle scuole dove terremo le assemblee, le idee e i valori di noi Alpini. I risultati dell’anno scorso sono notevoli, la voce tra gli studenti si è diramata in poco tempo e non sono mancate le domande di arruolamento di alcuni di essi. Inoltre, adesso abbiamo la mininaja che piaccia o no è un buon modo per stuzzicare l’interesse dei giovani. Vi svelo già che penso di riuscire a diffondere il progetto scuole-giovani a livello sezionale o almeno a zona,quindi non più a livello di gruppo comunale. Nel mese di Gennaio farò avere, o tramite voi o chi mi assisterà, il programma completo di come intendevo svolgere quest’anno il progetto. Inoltre sarei lieto di occuparmi da corrispondente tra “Alpin fa grado” e il 7° Reggimento Alpini per poter tenere un filo tra i nostri lettori della Sezione e la realtà delle nostre truppe, le missioni,i campi estivi-invernali sulle nostre montagne, attività varie,novità e ritrovi, eccetera.
Trovare un filo conduttore tra il mondo di chi si sente sempre Alpino e chi la divisa la porta ancora, penso sia una grande cosa. Son progetti che mi porteranno via il poco tempo che non indosso l’uniforme ma ne sarei lieto. Mando questo messaggio a chi mi ha voluto ascoltare in passato e che durante questi difficili mesi lontani da casa non si è dimenticato di me anche con un semplice come stai.