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Sanità e voto in Veneto: AVS propone Irpef progressiva e stop alle opere inutili

“Nella sanità, senza programmazione non c’è futuro”.  Si avvicina il voto per le regionali in Veneto e si tocca ancora una volta un tema dolente: quello della sanità. A farlo è Carlo Cunegato, consigliere comunale a Schio e candidato con Alleanza Verdi Sinistra alle prossime elezioni rdl 23 e 24 novembre, che denuncia una situazione che definisce “una bomba sociale pronta a esplodere”. Ma, come farà  AVS  a programmare il futuro? Con quali soldi? Non finanziando gli armamenti, le opere inutili e facendo cassa con l’addizionale irpef regionali ai redditi più alti.

“Non esiste nessuna progettazione. In Italia oggi ci sono 4,8 milioni di over ottantenni, ma nel 2050 saranno 8 milioni. Questo significa che si assisterà ad un aumento enorme dei bisogni sanitari e dei malati cronici. Già oggi in Veneto esistono 200 over 65 ogni 100 under 15, ma nel 2050 saranno 300. Se aumentano i bisogni sanitari, ma contemporaneamente dal Covid ad oggi la spesa in sanità pubblica diminuisce dal 7,2% al 6,3, il combinato disposto di queste due tendenze risulta tragico. Avremo una sanità sempre più privatizzata e sempre più persone che rinunceranno, non potendo permetterselo, a curarsi. Una bomba sociale ci sta già esplodendo oggi in mano-denuncia Carlo Cunegato-In Veneto 10mila anziani attendono un posto in casa di riposo, di cui avrebbero diritto. Drammatico per loro e per le loro famiglie. Se la politica non programma il futuro, lo subiremo, i numeri indicano una tendenza chiara, inoppugnabile. Nell’Altovicentino, un territorio di 190mila abitanti, ci sono 1378 posti nelle 14 Case di riposo. Sono sempre quelli, da molti anni, nonostante l’invecchiamento della popolazione. Eppure, anche qui da noi oggi ci sono 13mila persone con più di 80 anni, che arriveranno ad essere 20mila. Già oggi circa 450 anziani nell’Altovicentino sono in attesa di un posto che non riusciamo garantire loro. Non serve una laurea in matematica per capire che, se il numero degli anziani quasi raddoppierà, e non creiamo nel territorio nuovi posti, ci saranno sempre più persone, magari non autosufficienti, lasciate sole. Nel nostro territorio il Presidente de La C.a.s.a. (Centro Assistenza Servizi Anziani) Beppe Sola da anni cerca di ammonire la nostra comunità. Ci ricorda e segnala il pericolo che stiamo correndo. Non solo, assieme al Cuoa ha elaborato un business Plan per costruire a Schio un centro Alzheimer con 40 posti. Un piccolo passo nella direzione giusta. Questo progetto è stato illustrato anche nella commissione sociale del nostro comune. Evidentemente la realizzazione dei nuovi servizi ha bisogno che l’Ulss garantisca 40 impegnative. Per spiegarci, questo significa che serve quella quota per ogni anziano che il pubblico riconosce. Altrimenti il progetto non sta in piedi e non si può fare. Nel dibattito che in televisione ho avuto con l’assessora regionale Lanzarin, ho tentato più volte di invitarla a prendersi questo impegno per il nostro territorio, ma lei ha glissato. Abbiamo da poco, e a malincuore, saputo che l’Ulss ha affermato che le impegnative, almeno per i prossimi anni, non ci saranno. Manca ogni programmazione. Aumentare di 40 posti i 1378 posti dell’Altovicentino, non era la soluzione di tutti i mali, ma un passo deciso verso la direzione giusta. La regione ha detto no. Guardate che i numeri parlano chiaro. Senza progettare i servizi del futuro, con questo aumento del numero di anziani previsto, nel futuro la situazione per la nostra comunità sarà davvero drammatica”.

Quali sono le proposte della lista AVS per affrontare l’emergenza sociosanitaria in Veneto? (e non solo nel caso degli anziani)

Nelle prossime tappe del suo tour elettorale, dal 14 ottobre al 4 novembre, Cunegato spiegherà meglio i punti salienti del programma. Tra Montecchio Maggiore parlando di sanità per sporsarsi poi a Thiene (21 ottobre), dove si affronterà il tema della pace, e a Vicenza (28 ottobre) con una serata dedicata alla cultura. La chiusura a Monticello Conte Otto (4 novembre) avrà al suo centro l’ambiente.

Al post di Cunegato, pubblicato su Facebook, tra i vari commenti  c’è :“ma voi che progetti avete come gruppo se venite eletti?”. Per avere una risposta, e in attesa dei quattro incontri,  abbiamo provato a cercare nel suo blog, creato lo scorso 13 settembre, ma risulta ancora privo di contenuti programmatici. Sappiamo che ha iniziato il tour elettorale e, guardando i video pubblicati su Facebook, abbiamo provato a capire quali siano gli impegni che con la lista Alleanza Verdi Sinistra, che appoggia Giovanni Manildo,  porterebbe avanti se sfondasse in Regione.  “E’ finita l’era Zaia. Bisogna costruire un’idea di Veneto diversa”. E ancora: “scuola pubblica e sanità pubblica. Oggi i servizi socio sanitari sono decaduti. Noi abbiamo una grande responsabilità storica: è una battaglia collettiva, per un Veneto in salute”.

Non contenti,  e per cercare di dare una risposta al commentatore di Cunegato, siamo andati a cercare sul sito di EuropaVerdeVeneto. Abbiamo trovato il programma ufficiale, per le regionali in Veneto, dove scrivono:  “la sanità deve tornare ad essere vicina ai bisogni delle persone, accessibile in tempi rapidi e gratuita. Serve un impegno straordinario per un piano casa regionale che dia una risposta pubblica all’esigenza abitativa”, oltre al garantire il diritto allo studio, i trasporti pubblici  e salari più alti. Come faranno? Questo si legge ancora nel programma:  “per realizzare queste priorità, il pubblico ha bisogno di essere finanziato. Primo, non sprecare più un euro in armamenti o in grandi opere inutili (es. pista da bob a Cortina o Pedemontana), che sottraggono miliardi ogni anno ai bisogni collettivi. Secondo, applicare il principio di progressività fiscale previsto dalla Costituzione: chi ha di più paghi di più, per garantire a tutte/i servizi pubblici di qualità, universali e gratuiti. Questo significa introdurre anche in Veneto l’addizionale regionale Irpef sulle fasce di reddito più elevate, con prelievi progressivi. Bisogna cambiare la politica, serve l’intervento del pubblico”.
Scende un po’ nel dettaglio, non sul reperimento delle risorse ma sul cosa verrebbe fatto, Renzo Masolo (AVS): “non bastano nuovi macchinari, tagli di nastro o le Case della Comunità finanziate col PNRR (che peraltro sono costruite con soldi che poi dovranno essere rimborsati all’Europa). Serve una sanità che guardi al futuro, capace di: organizzare nel migliore dei modi gli ATS come veri presidi territoriali e sociali; affrontare l’emergenza anziani con forme innovative di co-housing e sostegno alle famiglie; investire nella salute mentale dei giovani, potenziando la neuropsichiatria infantile e i consultori familiari; puntare sulla prevenzione e sul legame stretto tra salute e ambiente, perché come ricorda Papa Francesco non si può vivere sani in un mondo ammalato. Questa è la sfida che vogliamo affrontare: restituire al Veneto una sanità pubblica forte, giusta e sostenibile, che metta al centro le persone e il loro diritto alla salute”.
Con le elezioni regionali ormai alle porte, resta aperta una domanda per tutti i candidati: come affrontare, in modo realistico e sostenibile, l’aumento dei bisogni sociosanitari nel Veneto che invecchia? I veneti, chiamati al voto, chiedono non solo diagnosi, ma anche soluzioni concrete.
Paola Viero
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