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Sarcedo. Sul caso ‘Fossalunga’ , l’ex sindaco: ‘Confusione e inerzia, gli strumenti per risolvere ci sono’

Dopo l’esposto inoltrato dal FAI- Fondo Ambiente Italiano alla Procura della Repubblica di Vicenza e per competenza ad Arpav, non si placano le polemiche sul  sito produttivo di Via Fossalunga e di rimbalzo l’amministrazione del Sindaco Luca Cortese, chiamato in causa per non aver adempiuto alla delibera che a partire dall’anno 2008, e per ben tre volte, definiva lo sgombero dell’attuale attività ritenuta “incongrua”. Negli atti depositati dal FAI su segnalazione di alcuni residenti, si sottolinea infatti come tale attività configuri una violenta deturpazione paesaggistica in una zona particolarmente pregiata e limitrofa ad un percorso ciclo-turistico mappato e segnalato.

Sulla questione deflagrata nella giornata di ieri e anticipata da Altovicentinonline, è intervenuto anche il Capogruppo di ‘Vivere Sarcedo’, l’ex Sindaco Giorgio Meneghello, convinto che la questione vada gestita con chiarezza e attivismo: “Ritengo che il FAI abbia fatto un po’ di confusione sollevando delle questioni non aderenti alla realtà e non adeguatamente supportate. Certamente non aiuta l’inerzia dell’amministrazione comunale: da quanto mi risulta la ditta, storico operatore nel settore movimentazione terra e scavi, ha sempre operato con le regolari autorizzazioni provinciali”.

Parole che non sembrano cavalcare la polemica approfittandosi del caso mediatico per colpire il rivale politico, ma che piuttosto cercano di analizzare i fatti pur constatando un atteggiamento dell’amministrazione Cortese fin troppo attendista: “La programmazione urbanistica del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale” – prosegue Meneghello –  “individua l’edificio come opera incongrua in quanto all’interno del cono visuale verso le colline e Ca’Dotta. Ricordo comunque che a pochi metri, appena al di là della strada, c’è una zona industriale. Il fatto di essere stato individuato come opera incongrua, non impedisce alla stessa di continuare a svolgere, nel sito di via Fossalunga, l’attività autorizzata dalla Provincia. Semplicemente l’edificio non può essere ampliato se non nei limiti dei servizi igienico-sanitari, parcheggi e servizi tecnici. Quando nel 2018 l’azienda ha visto la possibilità di insediarsi in un’area più ampia e adeguata allo sviluppo dell’attività, si è concretizzato un accordo pubblico-privato per il trasferimento nell’area demaniale ex Minerali Industriali nei pressi del torrente Astico e la conseguente dismissione dell’attività in via Fossalunga. L’accordo approvato in Consiglio Comunale prevedeva il percorso amministrativo con sistemazione e mitigazione a carico della Ditta: ora non mi è chiaro quale sia il problema che impedisce di procedere: questo lo dovrebbe spiegare l’Amministrazione Comunale e da questo punto di vista auspico che il polverone ormai sollevato contribuisca a sbloccare la situazione di inerzia cui tuttora stiamo assistendo”.

M.Z.

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