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Schio. Alcolici al campus. Orsi: “Strumentalizzazione politica senza senso”

Non si placano le polemiche sulla possibilità di servire alcolici al campus di Schio, che sarà inaugurato lunedì prossimo ed è già finito nel mirino di alcuni genitori perché, legittimando la somministrazione di birra, potrebbe diseducare i ragazzi incitandoli al consumo.

Il bando di assegnazione della gestione della caffetteria del Faber Box alla Food 24 di Luca Adriani parla chiaro: dopo le 18 si può somministrare birra agli acquirenti.

Da qui il tam tam di lamentele, a cui si aggiunge la contrarietà per i 4 posacenere in arrivo nell’area esterna, pensati ovviamente per raccogliere le sigarette.

L’imponente edificio, che funge da punto di contatto per gli istituti scolastici di Schio e non solo, era atteso da anni. Crocevia di stampo internazionale per i giovani studenti, il campus è il classico posto dove i genitori sono orgogliosi di sapere i loro figli. Luogo di studio e socializzazione, è il luogo ideale per lo studente moderno.

Da qui le polemiche, da parte di chi proprio non accetta che, nel ‘paradiso’ degli studenti, possano circolare fumo e alcol.

Immediata, dopo le polemiche, la discussione politica, che è seguita anche alla dichiarazione di Barbara Corzato, assessore alle Politiche Giovanili, che aveva parlato di proibizionismo fallimentare.

Il commento di Giovanni Battistella, capogruppo del Pd e di Alex Coni

“Come si può pensare di dare delle regole ed insegnare dei comportamenti in un ambiente che dovrebbe essere protetto come la scuola e poi permettere che a 50 metri in una struttura che è praticamente scolastica e frequentata prevalentemente da studenti le regole del mattino non valgano più – ha commentato Giovanni Battistella, capogruppo del Pd in consiglio comunale – L’assessore alle Politiche giovanili Barbara Corzato dovrebbe chiedere scusa ai genitori ed agli insegnanti, dovrebbe avere la decenza di ammettere che ha sbagliato e dovrebbe anche ammettere che se non avessero costruito il bando con queste permissioni con una struttura così vuota allora il bar non lo avrebbe preso in gestione nessuno. Se apri una struttura di questo tipo devi avere le idee ben chiare di come la devi far funzionare. Qui si è stati bravi i nel realizzare l’opera, a mio avviso pessimi nel come si è ‘riempita’ di contenuti”.

“Probabilmente sarebbe stato difficile trovare qualcuno disponibile a gestire un servizio bar senza la vendita di alcolici  – ha commentato Alex Cioni, coordinatore di SchioCittà Capoluogo – Il che comunque non basta a giustificare una decisione che coccia con le innumerevoli campagne sociali e culturali ideate per contrastare l’abuso di alcolici sostenute negli anni da numerosi enti istituzionali. In merito al concetto di proibizionismo dell’assessore Corzato, faccia chiarezza per fugare ogni dubbio in merito ad una questione che potrebbe contribuire a diffondere messaggi sbagliati e diseducativi”.

Valter Orsi non ci sta con le accuse

Il sindaco Valter Orsi rigetta in toto le accuse e definisce la polemica “una strumentalizzazione politica senza senso, gestita a tavolino a 2 giorni dall’inaugurazione, che nasconde la frustrazione da parte di chi avrebbe voluto realizzare un progetto che a suo tempo non è riuscito a portare a termine e ora soffre nel vedere tutta questa attenzione positiva puntata su Schio. Tornando a parlare di alcolici – ha continuato il primo cittadino – dopo le 18 sarà possibile acquistare birra, ma solo birra, alla caffetteria. Nessun altro tipo di alcolico, ma solo una bevanda che può incontrare il desiderio degli adulti che frequentano la struttura negli orari in cui non ci sono gli studenti. Dobbiamo ricordare che la caffetteria non è solo al servizio degli istituti scolastici, ma anche dei futuri fruitori della palestra in costruzione. Ci saranno inoltre servizi legati al mondo del lavoro e non possiamo pretendere che, agli adulti che si trovano lì fuori dall’orario degli studenti, vengano imposte regole dedicate ai ragazzi. Non abbiamo costruito una scuola, ma una struttura che avrà un ruolo ben più ampio. Chi ha vinto il bando, ha messo in piedi un progetto eccezionale e sta esportando questa idea anche in altri luoghi, anche in città importanti, con idee originali come il cibo acquistabile grazie ad un distributore e riscaldabile con il microonde. Una ‘mensa’ i cui costi potranno anche essere scontati dalla dichiarazione dei redditi e che è adatta a qualsiasi tipo di esigenza alimentare. Per quanto riguarda i posacenere – ha concluso Orsi – è impensabile non metterne. Anche se escludiamo del tutto i ragazzi dal vizio del fumo, vogliamo negare che ci siano adulti che frequenteranno la struttura e che fumeranno all’aria aperta dopo le 18? E queste persone dove dovrebbero buttare le sigarette? Il faber box non è una scuola, ma una struttura di appoggio alle scuole. E’ un progetto grandioso per il quale Schio può essere orgogliosa”.

Anna Bianchini

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