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Schio. Collettivo studenti contro la memoria del Milite Ignoto: ‘Nazionalismo e militarismo dividono’

L’ANVG Associazione Nazionale Volontari di Guerra, ha annunciato che in occasione del Centenario del Milite Ignoto terrà una serie di incontri con gli studenti delle scuole superiori “per spargere il seme dei valori che sono rappresentati dallo stesso”.
L’ iniziativa si inserisce così in un quadro di celebrazioni e momenti commemorativi sparsi sull’ intero territorio nazionale e anche nel vicentino in particolare dall’Altopiano dei Sette Comuni a Schio, dove si susseguono appuntamenti e staffette a ricordo di quelle giovani vite spezzate che non possono finire nell’oblio, ben rappresentate dalle spoglia mortali volutamente anonime di uno dei tanti  ragazzi vittime del conflitto bellico.
Un bagaglio valoriale ancora oggi oggetto di discussione al punto da suscitare la vigorosa reazione del collettivo studentesco Altovicentino: “Ma quali sono questi valori”? – recita il comunicato. “Il nazionalismo e il militarismo che da più 170 anni dividono gli abitanti di questo Paese”?
Sulla base di questi presupposti, ragazze ed i ragazzi del Coordinamento Studentesco Altovicentino hanno deciso quindi di organizzare una conferenza a palazzo Toaldi Capra, giovedì 21 alle 16, con lo storico Tommaso Baldo, per dar voce alle storie e agli insegnamenti delle tante ‘Italie’ operaie e contadine che a quei valori nazionalisti si sono ribellate. “Affermano di voler ricordare la storia dei giovani socialisti di Schio” – proseguono dal Collettivo – “costretti ad arruolarsi nel Regio Esercito Italiano durante la grande guerra e processati nel 1917 per essersi scambiati scritti e canzoni contro la guerra.
Chissà, magari in quella bara avvolta nel tricolore ci hanno messo uno dei tanti giovani operai e contadini che quella guerra non la volevano, che avrebbero ben più volentieri sparato a ufficiali e politici piuttosto che ai lavoratori della trincea opposta e che sono stati costretti a farsi ammazzare per lo status quo che odiavano. Inoltre – rincarano gli studenti –  chiediamoci se l’Esercito Italiano ha mai difeso la libertà e la sicurezza degli abitanti e delle abitanti di questo paese: vogliamo ricordare gli oltre mille soldati del Regio Esercito Italiano fucilati da carabinieri e ufficiali.”
Nelle intenzioni, la conferenza partirà quindi da un’analisi storica libera nel quale trovino spazio l’antimilitarismo e la pace tra i popoli: un cammino ancora tutto in salita, dove opposte fazioni ancora non sanno guardare all’altra con umana comprensione per un periodo nel quale certo la sofferenza era la casa comune di tutti.
Un processo di pacificazione che non è riuscito nè alla società civile nè tantomeno a quella politica che, al contrario, spesso ha cavalcato sentimenti di odio e di disprezzo che ancora si palesano in occasione delle Feste di Unità Nazionale. Dove al netto di posizioni vagamente retoriche, dovremmo sentirci semplicemente Italiani.
M.Z.
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