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Schio. Il bidone del secco non piace: “Penalizza i virtuosi e condanna alla puzza”

Il nuovo bidone da 120 litri per la raccolta indifferenziata non piace nemmeno a Schio. Dopo Marano Vicentino, dove il grosso contenitore è stato addirittura protagonista di meme ironici e di una poesia, ora sono molti cittadini di Schio a non volerne sapere di quel bidone, grande, grosso e ingombrante, super capiente perché deve essere riempito all’orlo e svuotato poco e proprio per questo promessa garantita di puzza, mancanza di igiene e comfort nel conferimento della spazzatura. E dai banchi della minoranza Carlo Cunegato e Giorgio De Zen chiedono a gran voce che chi produce pochi rifiuti torni ai sacchetti.

“Passi per chi ha garage, grandi terrazzi o giardini dove posizionarlo, ma per chi vive in condominio o in centro, possibile che Ava non riesca a studiare due sistema di raccolta che aiutino davvero i cittadini?”

Se lo chiedono Carlo Cunegato e Giorgio De Zen, consiglieri comunali di Coalizione Civica Schio, che hanno raccolto le lamentele di cittadini che si dicono preoccupati della nuova modalità di raccolta, che per il rifiuto indifferenziato prevede un grande bidone con micro chip da riempire e svuotare con parsimonia.

“Penalizza chi è già penalizzato – hanno continuato – E’ un progetto di raccolta che ha molti problemi e una iniquità di fondo che sta indignando i nostri concittadini. Il nuovo modello di raccolta differenziata a Schio non può funzionare. O meglio, per molte categorie, soprattutto per chi vive in centro o nei condomini, non funziona. Questo è un paradosso: la nuova modalità di raccolta sfavorisce chi è già sfavorito. Come fai a tenerti un bidone da 120 litri se non hai garage o cantina sufficientemente grandi? O se sei un anziano che ha difficoltà a spostarlo? Tutto questo mentre a Thiene, che pure conferisce i rifiuti al termovalorizzatore, ci sono ancora i cassonetti stradali. Possibile che in Ava, come abbiamo proposto, non si possano studiare due soli metodi di raccolta per tutto l’Alto Vicentino? Uno per le aree densamente urbanizzate e uno per le aree periferiche. C’è inoltre un altro problema che i cittadini ci stanno facendo notare. Per chi vive da solo, o in coppia, per chi fa la raccolta differenziata con cura, ci vogliono molti mesi per riempire un bidone così grande. Altro paradosso: chi è più virtuoso, ricicla meglio e fa meno secco, viene penalizzato. Proprio su questo punto appare evidente che la scelta dei bidoni sia dovuta a un mero criterio di costo, dato che la raccolta differenziata è già su percentuali molto elevate (76%)”.

Secondo Cunegato e De Zen il problema è nato anche dalla comunicazione inesistente con l’amministrazione comunale che, a dire dei consiglieri di minoranza, sarebbe andata avanti con il progetto di Ava senza confronto con chi rappresenta i cittadini.

“Quando lo scorso anno, in risposta a una nostra interrogazione sui sacchetti che non venivano più distribuiti per il Covid l’assessore Maculan disse pubblicamente che stavano pensando a un nuovo sistema di raccolta, speravamo che ci fosse un percorso condiviso sulla raccolta del rifiuto secco in città e nell’alto vicentino – hanno sottolineato i consiglieri – La scelta dei bidoni, infatti, non è mai stata in discussione: quello di cui si è occupata la commissione terza è stata solo di valutare i passaggi di raccolta (ogni 1 o 2 settimane) e se coinvolgere o meno tutta la città nel passaggio dal sacchetto al bidone da 120lt (con il centro che avrebbe potuto essere escluso). Proprio in quella circostanza, avevamo fatto notare la problematica dei condomini del nostro centro cittadino. Invece, la maggioranza del sindaco Valter Orsi è andata avanti per la sua strada, (dal sito del comune è addirittura scomparso strada facendo un criterio per non ritirare il bidone, ossia le 13 unità abitative), con l’invio a tappeto delle lettere, lasciando solo la possibilità di compilare il modulo di esenzione dal ritiro del bidone (di cui però molti cittadini erano all’oscuro). Eppure, anche sul ritiro dei bidoni, l’assessore, davanti alle nostre domande, era stato ottimista: “solo il 5% dei cittadini avrà problemi a tenere il bidone e speriamo siano anche meno”, ci disse in commissione. Ricordiamo a tal proposito che i bidoni del secco sono stati acquistati in due trance proprio per il motivo di cui sopra, ossia l’incapacità iniziale di prevedere quanti lo avrebbero ritirato. Inutile aggiungere che fare due bandi di gara costa ovviamente di più per le casse comunali. L’amministrazione comunale aveva promesso che, chi si trova in determinati contesti abitativi, avrebbe potuto optare per il conferimento tramite sacchetto. Finora non è riuscita ancora a valutare quanto questo costerà ai cittadini. Questo ci appare assolutamente inefficiente. Tutto questo dopo anni in cui ci era stata promessa la tariffa puntuale con i sacchetti con il chip, mai realizzata peraltro. Chiediamo a questo punto che il ritorno al sacchetto per chi vive nei condomini e per chi vive da solo o in coppia, sia gratuito – hanno concluso Cunegato e De Zen – Questa nuova organizzazione creerà troppi disagi per gli scledensi e bisogna correre immediatamente ai ripari. Ci faremo carico di portare domande e proposte nel successivo consiglio comunale. Sperando di non trovare arroganza ma un dialogo fattivo”.

di Redazione Altovicentinonline

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