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Schio. Il Rally ‘Città di Schio’ spegne 30 candeline. Il motore di tutto? L’amore

Se pensavate che motori significasse soltanto piloti alle prese coi loro bolidi, corse spericolate, meccanici e tanta adrenalina, siete fuori strada.

Indubbiamente anche questi sono tutti ingredienti immancabili nel Rally Città di Schio giunto al suo trentesimo traguardo, ma ciò che sta alla base del complesso meccanismo organizzativo di un evento così complesso e impegnativo da gestire, è l’amore. A raccontarlo è Lisa Cavedon, compagna di vita del presidente di Power Stage Enrico Tessaro, il ‘patron’ del rally scledense a capo del comitato organizzatore. Lui, classe 1984, ha abbandonato il sedile da navigatore per seguire il carrozzone di una manifestazione divenuta ormai appuntamento fisso per migliaia di appassionati della corsa su strada, Lisa oltre che la dolce metà è il suo braccio destro e sinistro e parla di motori con una precisione tecnica degna di un quotato professionista.

Insieme, oltre che genitori di Serena, Daniel ed Emanuele arrivato soltanto a fine maggio di quest’anno, hanno ‘rilevato’ l’organizzazione dell’evento nel 2019, con la prima edizione da loro curata lo scorso anno nel pieno dell’ondata pandemica con le conseguenti restrizioni: un anno ulteriormente appesantito dalla prematura scomparsa di Carlo Regretti, vice di Power Stage.

Eppure, aiutati comunque da uno staff instancabile e da tanta determinazione, la coppia non si è data per vinta rimettendosi subito al lavoro per la kermesse motoristica più attesa dell’alto vicentino: “Abbandonare significava perdere un appuntamento storico, l’unico assieme a Bassano in zona” – racconta Lisa Cavedon – “e non ce lo potevamo permettere. Il lavoro è stato tanto, ma anche grazie alla collaborazione dell’Automobile Club Vicenza e alla spinta di molti Comuni che hanno chiesto di essere coinvolti, ci siamo arrivati”.

E i numeri raccontano effettivamente di un successo importante: 142 iscritti che si sono dati battaglia in tre diverse prove speciali, da correre in due occasioni, con il totale della distanza competitiva di 55,7 chilometri sui 283,42 dell’intero percorso. Una prova, la prima, che profuma quasi di storia, quest’anno con partenza inedita da Valli del Pasubio e arrivo a Santa Caterina. La seconda prova, anch’essa pietra miliare del rallismo triveneto benchè lievemente accorciata, quella di Pedescala. A completare il quadro il ritorno della prova in Altopiano dei Sette Comuni, un segmento di gara che mancava dal 2012 e che quest’anno si è inserito di prepotenza nella kermesse con pochi ma vibranti chilometri in questa ‘Treschè Conca’ che tra l’altro ha assegnato un trofeo dedicato proprio a Regretti.

Un mix tra vetture moderne e auto storiche per accontentare tutti i palati in uno spettacolo che ha coinvolto le piazze più belle del comprensorio portando fra l’altro una ‘ventata’ di freschezza anche in termini economici: “Uno dei risvolti più belli della manifestazione” – prosegue Cavedon – “è che in un periodo come novembre che di solito è piuttosto stagnante per le strutture ricettive e i locali, a Schio tutti gli alberghi erano pieni. 142 piloti assieme al navigatore ed una scuderia, per quanto piccola, alle spalle significa calare sul territorio qualche bel centinaio di persone. A questi si aggiungono oltre 100 commissari di gara: evidente la ricaduta positiva per tanti locali che ci hanno manifestato non a caso grande entusiasmo. Anche la passerella di ieri a Thiene, da questo punto di vista non è stata un caso”.

E mentre la pioggia, dopo una pausa nelle precipitazioni che ha inaspettatamente lasciato spazio allo spettacolo sino al pomeriggio, torna a far capolino sulle premiazioni in Piazza Rossi a Schio, l’entusiasmo di tanta gente accorsa non scema. I bolidi fanno bella mostra di sè, accolti fra gli altri dal sindaco Valter Orsi e dall’Assessore Aldo Munarin, mentre nel cielo qualche fuoco d’artificio accende la festa e l’inno nazionale regala solennità alla sfarzosa premiazione. Prima di tanti ripetuti applausi per Efrem Bianco, trionfatore di casa per la sesta volta assieme al compagno Dino Lamonato: una vittoria strappata alla buona prestazione di Manuel Sossella in coppia con Lele Falzone, comunque medaglia d’argento. Per il terzo posto, posizione sicura acquisita da Francesco Pozza e Marco Zortea (Skoda Fabia R5), da subito insediatisi sul gradino più basso del podio con costanza e bravi anche a tenere sotto controllo la bagarre alle loro spalle.

Per le auto storiche successo del duo Sbalchiero – Molon, con una Lancia Delta 16V, davanti alla Ford Sierra Cosworth di Riccardo Bianco, il fratello del vincitore tra le ‘moderne, con alle note Mattia Franchini. Terzo gradino del podio per Elio e Rebecca Tinello de Caneva con la loro sinuosa Audi Quattro.

“Siamo stanchi ma tanto felici” – conclude Lisa Cavedon – “tutto è andato per il meglio e siamo grati a quanti sono stati al nostro fianco per la buona riuscita del Rally. Personalmente penso che condividere questa passione con il mio fidanzato sia una cosa che non ha bisogno di tante parole. Anche i nostri bimbi ci seguono e ci aiutano nel dietro le quinte, parte integrante del comitato organizzatore ancora lo scorso anno. Per noi ad attenderci nel 2022, prima di tornare ancora una volta con il ‘Città di Schio’, un nuovo appuntamento che stiamo perfezionando e che coinvolgerà anche il Trentino: ad aprile infatti saremo a promuovere la prima edizione della Dolomiti Brenta Rally con base logistica ad Andalo, qualcosa di unico sia per percorsi che per location.”

Il tempo di un scaldare qualche biberon. Motori accesi, si parte.

Marco Zorzi

 

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