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Schio. Un volo tra storia, cultura e innovazione: l’incontro con Giorgio Bonato al Garbin

Nella suggestiva cornice dell’Aula Magna dell’Istituto G.B. Garbin, alcune classi del triennio hanno avuto l’opportunità di incontrare Giorgio Bonato, imprenditore, artigiano e appassionato di volo, titolare dell’azienda HangarFusina di Bassano del Grappa e presidente dell’associazione culturale RTHM – Roma Tokyo Hangar Museum.

Bonato ha condiviso con gli studenti un entusiasmante viaggio attraverso la storia dell’aeronautica italiana, intrecciando il racconto della leggendaria impresa del volo Roma-Tokyo del 1920 con l’eccellenza artigianale del Made in Italy. Un’impresa che rivive oggi grazie alla meticolosa ricostruzione del biplano S.V.A.-9, realizzata da Bonato e il suo team a partire dai progetti originali e dai materiali dell’epoca, con il motto “pensare con le mani” come guida ispiratrice.

Il velivolo, fedelmente ricostruito, è attualmente sospeso al centro del Padiglione Italia all’Expo di Osaka 2025, simbolo di un legame forte tra passato e futuro, tradizione e innovazione. Il biplano evoca l’epico volo di Arturo Ferrarin e del motorista Gino Capannini, che nel 1920 unirono Roma e Tokyo in una missione tanto temeraria quanto simbolica, nata dall’ispirazione poetica di Gabriele d’Annunzio e Harukichi Shimoi.

Ma Bonato non si è fermato alla rievocazione storica. Davanti a una platea attenta e incuriosita, ha annunciato il prosieguo del progetto: un secondo S.V.A.-9 volerà da Tokyo a Roma, completando idealmente il “ritorno” di Ferrarin in patria. Un’iniziativa che vuole lanciare un messaggio di riconciliazione, cooperazione culturale e speranza in un futuro condiviso.

Al centro dell’incontro anche il lavoro dell’associazione RTHM, che attraverso linguaggi artistici diversi – dalla narrativa alla fotografia, dal cinema alle arti visive – racconta le imprese di Ferrarin e gli albori dell’aeronautica, trasformando il volo in un’avventura culturale e umana.

Non è mancata una riflessione sul concetto di sostenibilità. Il Padiglione Italia dell’Expo, progettato dall’architetto Mario Cucinella, è stato costruito prevalentemente in legno e pensato per essere smontato e riutilizzato, diventando una “miniera” di materiali per nuovi progetti. Un esempio concreto di come innovazione e responsabilità ambientale possano procedere insieme.

L’incontro ha suscitato grande interesse tra gli studenti, stimolando numerose domande sia sugli aspetti tecnici della realizzazione del biplano sia sulle emozioni che una simile impresa può evocare. È emersa con forza la volontà di instaurare future collaborazioni tra l’Istituto Garbin, HangarFusina e l’Associazione RTHM, in una sinergia che promette nuove occasioni di approfondimento, formazione e ispirazione.

Un incontro che ha lasciato il segno, trasmettendo ai giovani un messaggio chiaro: ogni grande impresa nasce da una visione, ma si realizza con impegno, studio, lavoro di squadra e, soprattutto, passione.

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