- AltoVicentinOnline - https://www.altovicentinonline.it -

Chi era Santa Lucia, la santa che festeggiamo oggi

In molti conoscono Santa Lucia per la tradizione che porta regali ai bambini, Lucia era una ragazza cristiana, di famiglia benestante, nata a Siracusa intorno all’anno 281, fidanzata con un giovane concittadino.

Orfana di padre, era molto affezionata alla madre Eutichia, che la educò ad una autentica fede cristiana. Durante un pellegrinaggio sulla tomba di Sant’Agata per implorare la guarigione della madre, in uno stato di estasi, le apparve la Santa Catanese, che le profetizzò il martirio. Nello stesso momento Eutichia guarì dalla grave forma di emorragia di cui soffriva da lungo tempo.

Tornata a Siracusa, ancor più forte nella fede in Gesù Cristo, decise di votarsi completamente a Lui, rinunciando al matrimonio e ai beni che possedeva, distribuendoli ai poveri della città.

Ciò non piacque al fidanzato che la denunciò al prefetto Pascasio: Lucia fu così arrestata con l’accusa di essere cristiana.

Era il periodo in cui Diocleziano aveva scatenato l’ultima e più cruenta persecuzione contro i cristiani in tutto l’Impero Romano.

Durante il processo Lucia fu invitata ad abiurare la fede con lusinghe, minacce e torture, ma lei rimase irremovibile nella sua fede. La condanna a morte fu quindi inevitabile e Lucia venne decapitata (deiagulata) il 13 dicembre 304. Prima di morire profetizzò l’imminente caduta di Diocleziano e la pace per i cristiani in tutto l’impero.

Santa Lucia fu sepolta a Siracusa nelle catacombe che ancor oggi portano il suo nome e venne da subito venerata dai suoi concittadini quale patrona; sulla sua tomba venne edificata una chiesa, meta di numerosi pellegrinaggi. La più antica testimonianza archeologica del suo culto è “l’iscrizione di Euskia”, trovata a Siracusa nelle catacombe di San Giovanni e risalente alla fine del 4° secolo, lo stesso del martirio.

Il culto si espanse rapidamente in tutta la cristianità, come succedeva per i santi più popolari e amati. Nel 6° secolo vi erano già chiese, oratori, monasteri a lei dedicati anche a Roma e Ravenna, papa Gregorio Magno introdusse il nome di Santa Lucia nel Canone Romano e le consacrò una cappella nella basilica di San Pietro. La diffusione del culto ebbe così definitivo impulso e raggiunse ogni paese d’Europa, sia di oriente che di occidente.

Il nome Lucia, dalla radice latina lux, lucisfa riferimento alla luce, e venne via via a significare segno e promessa di luce spirituale: per questo Santa Lucia è la Patrona dei ciechi e degli oculisti, invocata per la protezione della vista e nelle malattie degli occhi.

Il suo corpo rimase nelle catacombe di Siracusa fino al 1039, quando venne trasferito a Costantinopoli per proteggerlo dai Saraceni. Durante la crociata del 1204 i Veneziani lo trasportarono nel monastero di San Giorgio a Venezia ed elessero Santa Lucia co-patrona della città; le dedicarono successivamente una grande chiesa dove il corpo fu conservato fino al 1863, quando questa venne demolita per far posto alla stazione ferroviaria (che per questo si chiama Santa Lucia); il corpo fu trasferito nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia, dove è conservato tutt’oggi, incorrotto.

Reliquie del corpo della Santa si trovano in molte città d’Italia, fra cui Siracusa, e d’Europa, fra cui Metz, in Lorena, fatto che spiega la diffusione del culto nei paesi nordici. Una reliquia si trova anche nella chiesa di Santa Lucia Extra in Verona. Due piccole reliquie, donate dal Patriarca di Venezia, si trovano dal 2002 nella chiesa di Santa Lucia eretta presso il Centro Ragazzi Ciechi “Kekeli Neva” di Togoville in Togo.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su: