Milioni di euro di rimborsi per calamità, attesi dagli agricoltori, rischiano di andare in fumo a causa della burocrazia. “’La burocrazia fa più danni della grandine’, ‘Stato di calamita’ o Calamità di Stato?’ e ‘Il clima cambia i ritardi restano’, sono alcuni degli slogan scritti su striscioni e cartelli che gli agricoltori provenienti da tutta Italia hanno esposto oggi davanti al Ministro delle Politiche agricole per protestare contro le insolvenze dello Stato, debitore di mezzo miliardo per il mancato versamento dei contribuiti dovuti per le assicurazione contro le calamità nelle campagne.

La manifestazione è stata organizzata da Asnacodi (Associazione dei Consorzi di Difesa) con il sostegno di Coldiretti che denuncia il rischio di perdere per colpa della burocrazia centinaia di milioni di risorse comunitarie destinate a fronteggiare gli ingenti danni provocati dai cambiamenti climatici. Sono quasi centomila gli agricoltori che secondo la Coldiretti hanno stipulato polizze assicurative incentivati dallo Stato, che ora non sta rispettando gli impegni. “A rischio – conclude la Coldiretti oltre ai fondi comunitari è un sistema di prevenzione all’avanguardia in Europa che andrebbe potenziato ed incentivato. Gli interventi post calamità costano il quadruplo rispetto ai al sostegno alle polizze assicurative”.

 

 

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