Non conoscono sosta , cornetta telefonica alla mano per proporre insistentemente nuovi contratti della luce o del gas. Call center fin troppo aggiornati sui dati di chi sta dall’altra parte del telefono. Operatori, o presunti tali, per i quali la Confartigianato di Vicenza ha preso carta e penna, segnalandoli al  Garante della privacy.

“Nelle ultime settimane molte nostre imprese associate – afferma Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza – sono state contattate ripetutamente con telefonate da sedicenti operatori per conto di società di vendita di energia elettrica e gas che sapevano un po’ troppo sul loro conto”.

In un libero mercato è legittimo contattare possibili clienti per proporre i propri servizi; quando tuttavia chi chiama è a conoscenza di informazioni riservate, come ad esempio chi fosse il precedente fornitore del cliente, i dati utili per concludere una fornitura e in alcuni casi, addirittura gli iban bancari, siamo al di fuori di corrette dinamiche di mercato, che vanno segnalate a chi deve vigilare.

E questo è quello che Confartigianato ha fatto, scrivendo al Garante della Privacy, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ed all’Autorità di Regolazione Energia, Rifiuti ed Ambiente.

“In questi giorni infatti – prosegue Bonomo – ci segnalano che sono in circolazione comunicazioni pubblicitarie che reclamizzano la vendita di elenchi di clienti business di società di fornitura d’energia in liquidazione, indicando che si tratta di clienti pregiati che dovranno effettuare a breve una scelta. Vendita che deve essere comunque avvenuta visto le moltissime telefonate che i nostri associati hanno e stanno ricevendo ormai da qualche settimana, da call center o comunque da soggetti vari che si presentano in maniera non trasparente per proporsi come nuovi fornitori”.

“Di fatto – continua Bonomo – i nostri uffici sono stati letteralmente bombardati di telefonate di associati per sapere chi sono questi soggetti, come fanno a conoscere alcuni dei dati aziendali e cosa rispondere loro”.

L’elemento ricorrente nell’approccio telefonico è la consapevolezza in capo a chi chiama della circostanza che l’impresa fosse fornita da un venditore ormai in liquidazione, che peraltro ha cessato le forniture di energia elettrica e gas. Tale prima fase del contatto, corrispondente alla realtà, può indurre e in qualche caso convincere l’impresa ad attribuire fondamento alla seconda parte dello stesso, teso a indicare un fornitore subentrante, il più delle volte presentato come quello per conto del quale il sedicente operatore afferma di lavorare.

“Confartigianto Vicenza – continua il presidente Bonomo – opera esclusivamente tramite il consorzio Caem che ha già attivato con nuovo fornitore le forniture di gas ed energia per le imprese consorziate che in precedenza erano in gestione con altre società che non operano più. Invito quindi i nostri associati a non dare seguito ai contatti ricevuti da questi soggetti che telefonano continuamente e a segnalare al Caem chi si propone evidenziando il numero telefonico, il fornitore citato e se possibile il nome della persona che chiama”.

“Infine – conclude Bonomo -, contiamo sulla collaborazione degli operatori (che ci hanno detto di sentirsi parte lesa) perché intervengano nei confronti delle agenzie, e sul pronto intervento delle Istituzioni, ciascuno per il proprio profilo di competenza. Se vogliamo veramente creare un clima di fiducia nel mercato dell’energia è necessario avviare una riflessione urgente per impedire che questi fenomeni non si ripetano più in futuro.

di Redazione AltovicentinOnline

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