Il bicarbonato che cura il cancro. L’erba di montagna che ti fa ringiovanire. I migranti che sfasciano la statua della Madonna e persino il sesso, è ormai argomento di finte convinzioni. Fake news, bufale, panzane.

Chiamatele come volete ma restano pur sempre notizie false.
Ci sono sempre state, ma con l’avvento dei social network si sono espanse a macchia d’olio.
L’ultima in ordine cronologico riguarda la morte dei tre bambini annegati in mare che alcune testate bufalare hanno subito fatto diventare “bambolotti”.
Notizie finte, inventate e che si stringono a doppio filo con i peggiori deliri complottistici.
Neanche davanti a una verità così sconcertante e annichilente il buon senso prevale, cercando macchinazioni e messe in scena hollywoodiane.
Ma di fake news celebri abbiamo fulgidi esempi, basti pensare a quanto ha spopolato la notizia che, in seguito al terremoto di Amatrice, il governo avesse abbassato la magnitudo per non pagare come catastrofe naturale.
Ma ce ne sono di ancora più fantasiose: la terra piatta, il finto sbarco sulla luna, la Regina Elisabetta rettiliana e Mickeal Jackson eremita in qualche isola caraibica.
Ci sono bufale per tutti i gusti che diventano virali e si trasformano in vere e proprie teorie propagandistiche.
Sempre di più eventi drammatici come gli attentati terroristici vedono orde di giornalettai aizzare il popolo del web con teorie fantascientifiche di false flag e manichini al posto delle vittime.
Orde di persone che si documentano sui blog e sui video autoprodotti su YouTube, che si improvvisano ricercatori e smentiscono l’intera comunità scientifica in nome di un articoletto pescato chissà dove.
Anni e anni di studio e ricerca in università esclusive e rinomate azzerati dalla prima bufala che arriva.
Ogni ciarlatano, folle o buontempone può mettere in giro una “notizia” e fare proseliti.
Non da meno la convinzione che Big Pharma sia collusa coi poteri forti e tramite i vaccini stia impiantando nano chip alla popolazione mondiale.
Ancora più inverosimile la teoria che sostiene che il movimento gender e di parità dei diritti sia un’abile mossa per far calare drasticamente la crescita demografica occidentale al fine di compiere una sostituzione etnica a favore di africani e orientali, con la razza caucasica soppiantata e incapace di riprodursi perché omosessuale.
Senza tener conto di tutte le volte in cui un qualsiasi personaggio famoso deve smentire la propria dipartita, Jerry Scotti tempo fa disse che ormai aveva finito gli scongiuri.
Nascono come funghi siti e testate di fake news, basti pensare al “fatto quotidAino”, e gli utenti sempre meno vanno a verificare le fonti o la veridicità delle informazioni.
Il dottor Burioni, immunologo di fama internazionale ogni giorno deve smentire personalmente false teorie che ormai si stanno radicando nel sentire popolare.
Una volta c’erano le leggende metropolitane che volevano enormi comunità di alligatori nelle fognature delle città, adesso abbiamo i tuttologi laureati alla sacra scuola del blog.
Una non cultura di ritorno che non si ferma davanti a niente e che ha dato vita anche a personaggi esilaranti: Maurizio Crozza con l’interpretazione di Napalm51, la testata satirica Lercio o il blogger Vincenzo Maisto meglio conosciuto come Signor Distruggere sono esempi agrodolci dell’attuale situazione delle notizie.
Lo scopo di una qualsiasi testata giornalistica di qualsiasi giornalista è di fare informazione corretta in nome della verità, purtroppo non sempre al giorno d’oggi ci si può fidare di ciò che si legge.
Bisogna mettere in campo la propria capacità di critica e il buon senso di verificare da fonti autorevoli quando una notizia ci sembra troppo cinematografica.
Annina Botta
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