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Thiene. A due anni dalla sua morte tornano le ‘Amiche di Anna’ al Carrefour

Anna Filomena Barretta venne uccisa il 19 novembre del 2018 dal marito Angelo Lavarra: la freddò alla nuca con un colpo di pistola. Nel secondo anniversario della sua morte tornano a ricordarla le colleghe del Carrefour di Thiene: le ‘Amiche di Anna’ saranno presenti nel centro commerciale, dalle 9 alle 17, da mercoledì 18 a venerdì 20 novembre. “Allestiremo un banchetto con dei lavoretti fatti anche con le nostre mani-spiegano-Il ricavato servirà per aiutare le due figlie di Anna che ora vivono con la zia materna”.

Alberi mignon e decorazioni di Natale, calendari e t-shirt  con lo slogan della loro campana: “Non ti amo da morire, per non dimenticare”. Oggetti che, una volta acquistati, contribuiranno all’impegno preso dalle colleghe della 42enne commessa del Carrefour. “Pensiamo alle due figlie di Anna, ma non solo-spiegano-Il nostro intento è sensibilizzare quanto più possibile le persone sul tema della violenza contro le donne. Spezzare l’omertà che gravita attorno a vicende come questa”.

il delitto
Violenza che si palesa in tanti modi. Spesso tenuti celati dalle vittime, per paura o per vergogna. Il tutto in nome di un potere maschilista che subordina la donna; che la confina ad oggetto all’interno di una cornice che può finire per chiamarsi femminicidio.
Come è accaduto ad Anna Filomena Barretta in un mercoledì di due anni fa nella casa di Marano Vicentino. Manca poco all’ora di pranzo, e al ritorno da scuola delle due figlie, quando in cucina avviene il delitto. Prima un litigio poi lo sparo. Anna finisce a terra con una pallottola nella nuca sparata dalla pistola del marito Angelo Lavarra, metronotte di mestiere. Poi il tentativo di depistare le indagini da parte del marito, ancora prima di chiamare i soccorsi. Infine, trascina il corpo di Anna dalla cucina fin sotto al letto della loro camera: pulendo tutto e aspettando 24 ore prima di dare l’allarme e inscenare il suicidio della moglie. Una tesi che non regge agli occhi degli inquirenti e che, qualche mese più tardi, verrà spazzata via dalla confessione di Lavarra. Ha tolto la vita ad Anna perché non voleva più stare con lui. Stanca, a quanto pare, del suo fare possessivo e di quelle mani che per due volte in passato l’avevano fatta finire al pronto soccorso.

Anna Filomena Barretta non c’è più. Angelo Lavarra si trova in carcere dove sconta la pena di 30 anni di reclusione. Restano le due figlie, affidate alla zia materna, che le colleghe della 42enne commessa del Carrefour conoscevano bene. “Facciamo questo per loro ma anche per Anna- concludono- Per tenere in vita il suo ricordo e affinché il muro di omertà che spesso rinchiude le vittime di violenza venga abbattuto”.

Paola Viero

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