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Thiene. ‘Atletica adattata’ al Corradini in onore di Alice

Alice Maule, studentessa del Corradini, è campionessa italiana paraolimpica 2020 sui 200m ed è stata medaglia di bronzo agli europei paraolimpici giovanili nel 2019. Pensando a lei e a studenti portatori disabilità, il liceo propone l’atletica ‘adattata’, sport alla portata di tutti.

“Si tratta di attività di inclusione promosse dal il nostro istituto e che vede la partecipazione di una stella italiana ed europea – ha spiegato il dirigente scolastico Marina Maino – E’ una soddisfazione immensa dirigere una scuola dove ci sono studenti impegnati e determinati come Alice”.

La storia di Alice, studentessa di una classe seconda dell’indirizzo Scienze Umane, è un esempio di come si possa reagire efficacemente alle difficoltà che la vita talvolta pone davanti anche ai più giovani, poiché facendo squadra e con l’impegno, si possono scoprire lati positivi anche in esperienze apparentemente solo spiacevoli.

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione. È più potente di ogni governo nel rompere barriere razziali. Lo sport ride in faccia ad ogni tipo di discriminazione”. Le parole di Nelson Mandela vengono ripetute da Marina Maino, che ha continuato: “Lo sport diviene un importante terreno in cui fare pratica della vita, in cui incontrarsi e scoprire l’altro, superare paure e pregiudizi, manifestarsi e realizzarsi nelle proprie potenzialità. Lo sport educa ai valori autentici della vita, allena ad affrontare le difficoltà e fornisce gli strumenti per poterle risolvere, insegna a rialzarsi e riprendere la corsa. Educare allo sport è educare alla lealtà, al fair play, al rispetto dell’altro, del gruppo, dell’arbitro e delle sue decisioni, dell’allenatore e dell’avversario. Il soggetto apprende in quanto attivo e partecipe. In tal senso lo sport diviene anche palestra di cittadinanza, promuovendo valori democratici di vita comune. Ecco allora che lo sport risulta un importante strumento di integrazione ed inclusione di tutte le persone, tra cui le persone con disabilità, facendo loro conoscere il proprio corpo in tutte le potenzialità, ponendolo in un’ottica positiva da valorizzare e far esprimere e non come ostacolo e impedimento; in tal senso rivoluziona il loro punto di vista, fornendo speranza e nuovi obiettivi. Lo sport assegna a ciascuno un ruolo, un compito preciso in un contesto collettivo, riuscendo così ad abbattere i muri che si creano all’esterno, perché nello sport si è tutti uguali. L’Atletica adattata dà risposta a tutti – ha concluso Marina Maino – Adattando ambiente e attrezzi anche ipovedenti e non vedenti possono praticare discipline quali: sci di discesa e di fondo, atletica, judo, taekwondo, arrampicata, golf, tiro con l’arco, vela, canottaggio e canoa, calcio a 5, baseball, cricket”.

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