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Thiene. Matteo Scapin: “Con la mia musica aiuto i ragazzi ‘speciali'”

Lo abbiamo conosciuto come il dj di Thiene acclamato da Mtv e dalle radio, ancora prima come docente dell’Istituto Musicale Veneto. Ma il 29enne Matteo Scapin sorprende ancora, mettendo a disposizione la sua musica per aiutare i ‘ragazzi speciali’.

Lo fa con tutti i crismi “sono diplomato Oss da 8 anni”, spiega Matteo, abbinando capacità professionali nell’area sociale e sanitaria alla musica. Per suscitare nei  ragazzi disabili “di tutte la fasce di età”, sottolinea,  lo sviluppo della fiducia in se stessi, arrivando ad esprimere e comunicare le proprie emozioni.
Parte il laboratorio di animazione musicale ‘Music 4All’, che verrà ufficialmente presentato a Casa Insieme il 15 ottobre alle 20.30. Un sogno che Matteo coltivava da tempo, che si concretizza grazie anche a Giuseppe Pegoraro, fondatore ed anima del polo dedicato alla solidarietà in via Braghettone a Thiene.

“Il senso di questo laboratorio è di dare la possibilità ad ognuno di scoprire e di sperimentarsi attraverso diverse proposte di movimento mediante attività ludico musicali nella piena libertà espressiva – spiega Matteo Scapin  -Music 4All è uno spazio nel quale i ragazzi hanno la possibilità di far emergere la loro unicità, la loro creatività, la loro affettività e il loro senso di gruppo”.

Musica a 360° e lavoro di squadra
“Il laboratorio si propone, un giorno alla settimana per ciascun gruppo, di offrire attività nelle quali l’espressione creativa dia l’opportunità di vivere nuove esperienze, tenendo conto delle diversità di ognuno – continua Matteo  -L’attività di gruppo è fondamentale per la formazione delle relazioni perché permette di cogliere le proprie possibilità e i propri limiti, aiutando a rafforzare una socialità che diventa positiva attraverso l’empatia, l’ascolto dell’altro e la cooperazione per superare conflitti”.

Obiettivi: “padronanza del corpo e capacità di esprimersi”
“Con il laboratorio si partirà da attività che portano il ragazzo a trovare il proprio benessere personale, a star bene con se stesso per arrivare poi, allo star bene e in armonia con gli altri per riuscire a partecipare e condividere esperienze fatte nel gruppo –  racconta ancora  – Le attività che saranno svolte, avranno come obiettivo la conoscenza e la padronanza del proprio corpo, lo sviluppo della capacità di esprimersi e comunicare anche usando linguaggi non verbali, attraverso il rafforzamento dell’identità individuale e di gruppo”.

Cosa faranno i ragazzi con Matteo
“Durante il lavoro di gruppo, ai ragazzi proporrò attività basate su alcuni contrasti musicali: suono-silenzio, forte-piano, lento-veloce e acutograve, partendo dall’ascolto per arrivare ad un ascolto animato attraverso il movimento del corpo e l’uso di semplici strumenti musicali. Attività sui contenuti espressivi della musica, come ritmo, frase, dinamiche e altre,  che diventano il riferimento per la realizzazione di giochi dove partecipare per il piacere fisico/senso motorio, per la gioia di vivere l’immaginario e il gusto di confrontarsi con le regole – spiega – Dopo questo primo momento di conoscenza i ragazzi saranno introdotti ad attività diverse che li porteranno all’utilizzo di ‘Arduino’, uno strumento che darà loro la possibilità di sperimentare nuovi metodi per fare musica. Il principio di funzionamento è semplice: verranno utilizzati diversi oggetti che quando saranno toccati genereranno un suono diverso per ogni oggetto, dato da un segnale elettrico che può essere veicolato con un cavetto. Il cavetto viene collegato agli ingressi presenti sulla scheda e il segnale arriva alla porta USB elaborato dal circuito stampato”.

Il fare nascere questo laboratorio, giocando ed usando la musica di Matteo, significa dare un’opportunità grande ed importante per i ragazzi disabili, oltre che alle loro famiglie. Un percorso e strumento d’integrazione reso ancora più potente con l’intreccio coi laboratori musicali, già avviati a Casa Insieme, coi giovani normodotati. “Un mix naturale, con musica e voglia di stare assieme, a sradicare ogni paletto sociale”, conclude Matteo.

Paola Viero

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