Don Giovanni Baldo, il nuovo arciprete del Duomo di Thiene, è arrivato e il vescovo Caudio Cipolla ha ufficialmente passato a lui il testimone di ‘capo spirituale’ della parrocchia.

La sua nuova chiesa lo ha accolto gremita e solenne, come si conviene per le grandi occasioni. Non solo thienesi, ma a salutare il ‘loro’ sacerdote, sono arrivate delegazioni da Borgoricco, Piacenza d’Adige e Anguillara, dove Don Giovanni aveva svolto precedentemente la sua missione di uomo di Dio.

Istituzioni civili, militari e religiose hanno scortato l’arrivo di Don Giovanni, che si è trovato davanti anche una folla di cittadini curiosi e anche commossi, che non vedevano l’ora di vedere di persona il successore del compianto Don Livio Destro.

“Lo aspettavamo dal 7 gennaio, giorno in cui il vescovo Cipolla lo aveva nominato – ha spiegato Renato Cimenti, vice presidente del consiglio pastorale – In quei giorni i siti internet di Thiene si erano impennati per la ricerca di informazioni su Don Giovanni Baldo. Avevamo avuto il privilegio di ricevere la sua visita in consiglio il 25, a dimostrazione della sua cortesia e disponibilità nei confronti della comunità”.

“Il mio sarà un impegno costruito nella condivisione dei doni e delle responsabilità”, ha promesso Don Giovanni, visibilmente IMG_3148emozionato, sorridente e al tempo stesso autorevole.

Una figura che sa di buono. Sarà per la ‘scorta’ di parrocchiani venuti dalle sue precedenti parrocchie a testimoniare l’attaccamento al sacerdote. Sarà che Don Giovanni ha l’aria semplice e tutto sommato simile a Don Livio: sorridente, disponibile e con lo sguardo deciso.

“Don Giovanni Baldo non sarà qui come organizzatore – ha commentato il vescovo Cipolla, che ha celebrato la messa in modo allegro e cordiale, lasciando il ruolo di protagonista al nuovo monsignore di Thiene – Don Giovanni è qui per far fare alla comunità un percorso spirituale. Vi dovrà portare sulla cime di una montagna alta e voi non vi dovrete accontentare di arrivare a metà. Dovrete pretendere di salire fino alla cima. I preti sono sempre responsabili della comunità – ha concluso il vescovo – Restiamo uniti”.

Emozionato Giovanni Casarotto, sindaco di Thiene, che da tempo auspicava l’arrivo di Don Giovanni per coprire il grande vuoto lasciato da Don Livio, prematuramente scomparso lo scorso agosto.

“La città è in festa per il suo arrivo – ha detto il primo cittadino non appena Don Giovanni è arrivato in Duomo – L’avvicendamento alla guida di una nuova parrocchia è sempre un momento delicato: è un nuovo inizio e come tale è accompagnato da sentimenti contrastanti anche se positivi, tra ciò che si lascia e si è amato e il nuovo che non si conosce ancora ma che già si ama. La sosterremo con la nostra IMG_3141preghiera, con attenzione particolare rivolta ai giovani, alle famiglie, agli anziani e alle fasce deboli della nostra società – ha continuato il sindaco – Parrocchie e amministrazione comunale sono chiamate a rispondere alle domande pressanti che provengono dalle donne e dagli uomini del territorio. Tanti sono i bisogni materiali e spirituali. Tante le necessità e le richieste che ci chiamano quotidianamente a lavorare con impegno e responsabilità per rendere migliore il luogo dove abitiamo. Questa amministrazione è pronta a continuare nello spirito di sinergia e collaborazione, a dialogare in maniera costruttiva per il bene. Una comune realtà ci chiama ora a percorrere insieme un tratto di strada condiviso, a creare relazioni buone e di fraternità, perché p di fraternità che tutti noi abbiamo bisogno, unico rimedio contro le divisioni, gli egoismi, le violenze che a volte lacerano il tessuto sociale”.

Anna Bianchini

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