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Thiene. Sangue in calo, i donatori diventano ‘social’

Le donazioni di sangue sono in calo ma Fidas e i suoi donatori non demordono. Rimboccarsi le maniche e trovare nuovi donatori è la sfida, che include l’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione.

Smartphones e social network sono una delle nuove piattaforme di lancio del messaggio, per recuperare quel calo delle donazioni che rischia di trasformarsi in un pericolo sociale.

Il dono del sangue serve infatti a salvare vite e fare la propria parte è indispensabile. Ecco allora, che lanciare appelli attraverso sistemi di comunicazione in grado di raggiungere più utenti possibile, potrebbe essere la soluzione ideale.

“Guardare il bicchiere mezzo pieno è il modo che abbiamo, ogni mattina quando affrontiamo la giornata, di impegnarci per raccogliere il massimo dei frutti. Ed intendiamo farlo soprattutto quando i dati delle donazioni segnano una flessione – ha spiegato mariano Morbin, presidente provinciale di Fidas Vicenza, alla riunione che si è tenuta ieri al teatro comunale di Thiene – I numeri non ci spaventano, ma ci portano a confrontarci tra Gruppi e Zone, per crescere nella consapevolezza e sviluppare modalità nuove di avvicinamento ai donatori”.

Sono oltre 22mila le sacche di sangue raccolte a fine settembre, ottenute grazie all’impegno di 19mila donatori.

Nonostante il calo rispetto all’anno precedente di circa 500 unità, i volontari associativi non si abbattono, anzi sono pronti a mettersi in gioco, osservando come i cambiamenti della società interessino anche il cittadino e donatore.

“La società è in costante e rapida evoluzione e noi dobbiamo cavalcare l’onda laddove anche le nuove tecnologie ci mettono a disposizione modalità semplici e rapide per raggiungere i donatori – ha sottolineato Morbin – Non possiamo demonizzare social e smartphone se a pieno titolo sono entrati a far parte della vita di ciascuno di noi, ma dobbiamo utilizzarli in modo intelligente e finalizzato alla nostra mission associativa”.

Le difficoltà negli ultimi anni non sono certo mancate. Per il futuro potrebbe rappresentare un problema la probabile carenza di medici, come comunicata a Fidas Vicenza in occasione di una riunione plenaria con le Associazioni del dono del Veneto, da parte del direttore del Centro Regionale Sangue.

“La chiamata dei donatori, per sensibilizzarli a recarsi al centro trasfusionale è una delle strade da percorrere, ma dobbiamo impegnarci, come abbiamo fatto negli ultimi anni, anche a sviluppare progetti e nuove sinergie per avvicinare sempre più persone al dono del sangue – ha proseguito Morbin – Un grande risalto è conseguito all’incontro con la comunità musulmana, che abbiamo organizzato a Thiene e a Vicenza e stiamo lavorando con il coordinatore degli Iman per effettuare altri incontri in provincia di Vicenza. Da tempo abbiamo intrapreso collaborazioni con varie altre associazioni sul territorio e ci siamo attivati per sviluppare un progetto con le autoscuole”.

L’impegno con il mondo della Scuola

In sinergia con le altre associazioni del dono, nell’anno scolastico 2017-2018 Fidas Vicenza ha coinvolto 5479 studenti degli Istituti superiori della provincia di Vicenza. “Un lavoro importante – commentano Chiara Peron e Luca Passuello, responsabili delle Commissioni Scuola e Propaganda – che ha portato a 237 ‘promesse di donazione’ raccolte. Un grande lavoro alimentato da un gioco di squadra vitale che non può prescindere dal ruolo centrale dei volontari, che vanno valorizzati e coltivati giorno dopo giorno. Dobbiamo lavorare sulla crescita di una nuova classe di volontari, per garantire la continuità del lavoro che stiamo facendo”. E il fatto che la formazione e sensibilizzazione scolastiche stiano a cuore alle Associazioni del dono ed a Fidas è dimostrato dai numeri: dal 2012 ad oggi sono stati coinvolti poco meno di 26mila studenti e raccolti quasi 1500 promesse di donazione.

Coordinamento Giovani Fidas Vicenza

Nel corso dell’assemblea è stata effettuata anche l’elezione del nuovo rappresentante dei Giovani, che i delegati hanno riconosciuto in Alisea Salmaso, 21 anni, di Bolzano Vicentino, che raccoglie il testimone da Irene Brazzarola.

Nasce la Commissione Social e nuove tecnologie

“Siamo consapevoli del fatto che dobbiamo correre con lo stesso passo del cambiamento delle forme di comunicazione – conclude il presidente Morbin – perciò abbiamo pensato di costituire un’apposita commissione, fatta di esperti, ma anche di giovani, perché il loro punto di vista è fondamentale per crescere e tracciare un segno concreto che vada nella direzione del dialogo costante con i donatori e con quanti, invece, ancora non lo sono o non ci conoscono, ma potrebbero fare molto al nostro fianco”.

A.B.

 

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