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Thiene. Violenza sulle donne. Le vittime minacciate e aggredite per non testimoniare

Dovevano testimoniare, ma sotto minaccia e violenza fisica non si sono presentate. L’assenza delle due donne alla serata sulla ‘violenza sulle donne’ al Fonato di Thiene. Un vuoto che ha pesato come un macigno, un urlo muto che ha scosso la platea.

A dar voce all’incubo ad Anna e Maria (nomi fittizi) è Silvia Cestaro, assistente sociale che le sta seguendo in questo loro difficile calvario: “Anna non può essere qua stasera perché è stata minacciata dall’ex coniuge– continua Silvia – Due anni e mezzo dopo la separazione  è arrivata da me, con una valigia in mano chiedendomi aiuto, perché non voleva morire di pugni e schiaffoni. Subito l’abbiamo accolta in una casa protetta, per un periodo abbastanza lungo di tempo che le ha permesso alla fine di tornare a casa coi figli in sicurezza. Ma il suo dramma non è finito, perché le minacce del suo ex marito continuano: vuol rientrare in possesso della casa facendole vivere l’inferno”

“Maria è finita all’ospedale pochi giorni fa col timpano perforato – spiega Silvia – Ha subito diversi tentativi di violenza da parte del marito, anche sessuale. Non ha mai voluto denunciarlo perché è  il ‘papà dei suoi figli’. Ora si trova in un luogo sicuro e protetto, coi suoi figli, dove viene sostenuta soprattutto psicologicamente”.
“Sono le vostre vicine di casa a Thiene, vivono accanto a voi in belle case, perché dimentichiamoci che la violenza nasca sempre e solamente nella povertà e nel degrado – esorta Silvia  – Indignatevi quando sentite queste storie, perché non potrà mai cambiare nulla e non girate mai la testa dall’altra parte. Aiutate il diritto alla parola, non abbiate difficoltà e paura ad aiutare a rompere le gabbie in cui queste donne, violentate nel fisico e nell’animo, vengono rinchiuse dai loro aguzzini”.

Un’esortazione quella di Silvia Cerato che deve essere portata avanti, che lei stessa porta avanti ogni giorno nell’associazione ‘Il Cerchio delle Donne’, nato ad ottobre dello scorso anno come costola dello Sportello Donna, servizio del Comune di Thiene attivo dalla fine del 2015 e che in un anno ha supportato 64 donne, 46 che abitano a Thiene e le restanti di comuni vicini perché lo Sportello Donna lavora in rete con Malo, Isola Vicentina e Schio.

E a testimonianza di cosa serve o fa il ‘Cerchio delle Donne’ è intervenuta Marilena, fortemente emozionata, separata ed ha parlato della sua difficoltà di riscoprirsi in un nuovo ruolo di donna, dopo una vita spesa per la famiglia pensando alle esigenze del marito e dei figli, sull’importanza di entrare nel mondo del lavoro: “Per trovare una propria autonomia e serenità – continua Marilena – Ma coi tempi che corrono il lavoro è un miraggio e per noi donne ributtarsi nel lavoro, dopo averlo abbandonato anni prima per accudire la famiglia, è davvero difficile. Il lavoro a tempo pieno in famiglia a cui mi sono dedicata  spesso non veniva gratificato perché ritenuto a volte scontato. C’è quindi l’esigenza di avere una formazione per mettersi al passo coi cambiamenti che ci sono stati nell’ambiente lavorativo, ad esempio l’uso di computer e delle tecnologie”. Opportunità di formazione che donne come Marilena hanno trovato, e possono trovare, allo Sportello Donna dove, grazie a dei contributi regionali ed europei, possono usufruire gratuitamente di servizi legali, occupazionale ed inserimento lavorativo, culturale e formativa e di conciliazione di tematiche familiari e di lavoro.

Un progetto fortemente  appoggiato  a Thiene dall’assessore alle pari opportunità Maria Gabriella Strinati: “Lo Sportello Donna è un ufficio in cui le donne che vivono un momento di difficoltà possono rivolgersi, trovando un’ assistente sociale che le aiuti”. Donne che aiutano altre donne piegate dal dolore e dalla sofferenza fisica e psicologia: “Siamo nel 2017 e ancora oggi alcune donne si devono vergognare per ciò che subiscono – esorta l’assessore Strinati –  E’ difficile parlare di questi problemi, ma è importante farlo. Denunciamo sempre la violenza per acquisire la dignità di ciò che noi donne siamo nella società”.

Paola Viero

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