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Uffici amministrativi Ulss da Thiene a Marostica: l’Alto Vicentino incassa il colpo

Lo spostamento degli uffici dei servizi amministrativi della Ulss7 Pedemontana, che da Thiene andranno a Marostica, fa insorgere i sindaci del Distretto 2 Alto Vicentino.

Una notizia che li ha colti di sorpresa e che hanno appreso dalla stampa per bocca del direttore generale Carlo Bramezza. I sindaci, con in testa Giovanni Casarotto, durante l’ultima riunione dell’esecutivo, hanno richiamato i contenuti dell’accordo tra il  Comune e l’azienda Ulss sulla gestione degli spazi e dei locali messi a suo tempo a disposizione al Boldrini.

Casarotto non ci sta allo svuotamento degli uffici e oltre a contestare la mancata informazione della dislocazione prevista pensa a quanto accadrà nel quartiere di Thiene, dove già con lo smantellamento del vecchio ospedale si è registrata una chiusura di esercizi commerciali, ma anche un calo drastico del valore immobiliare delle abitazioni un tempo acquistate proprio perché in zona ospedaliera.

I sindaci dell’esecutivo si sono presi del tempo e riproporranno il tema nella prossima seduta. Ma Casarotto, con un tempismo da manager che ha capito di dover trattare con manager abituati a decisioni rapide, ha optato per una linea più veloce e ha contattato direttamente il Dg Bramezza, riuscendo ad ottenere un incontro nei prossimi giorni e trovando disponibilità al dialogo, tanto da far intravedere al primo cittadino di Thiene la possibilità di ricomporre la questione senza depauperamenti degli uffici amministrativi.

Eppure, qualcuno tutto questo l’aveva previsto, sentendosi dire “ma che dici, non è possibile”. E per come vanno le cose, non stupirebbe nemmeno la costruzione di un nuovo ospedale a Bassano, sempre a spese dei contribuenti, che stanno già pagando il project financing dell’ospedale di Santorso. Una struttura da telefilm americani stile E.R., ma che somiglia sempre più ad una scatola vuota di personale e macchinari.

E se di per sè lo spostamento  dell’amministrazione della Ulss a Marostica è un tema che riguarda solo Thiene, con il suo Boldrini che ‘perde pezzi’, per l’Alto Vicentino la notizia si inserisce in un contesto socio-sanitario di fragilità, all’interno del quale stanno emergendo tutte le criticità legate all’affidamento di alcuni appalti a cooperative che non riescono a mantenere gli standard richiesti dalla popolazione e dai lavoratori.

Sono anni che scriviamo di queste vicende e non siamo mai stati smentiti dai fatti, che hanno solo confermato le previsioni di chi tiene al territorio dell’Alto Vicentino e lo ha difeso mediaticamente. Un compito che spetterebbe però più agli amministratori che ai giornalisti.

Infatti la stampa può davvero poco quando la politica tira dritto e ha le idee chiare quando punta sui servizi sanitari di Bassano, considerando un ‘figlio di un Dio minore’ l’Alto Vicentino. I tempi dei servizi socio assistenziali della ex Ulss4 sono lontani, ma in molti speravano in un recupero.

Quello che viene spontaneo chiedersi è: possibile che il territorio conti così poco agli occhi della Regione? Possibile che non ci siano interlocutori in grado di prendere la situazione in mano e andare a contrattare nei tavoli che contano?

Thiene e la campagna elettorale

La campagna elettorale di Thiene è già iniziata e sarà interessante conoscere chi saranno i candidati a sindaco del Carroccio, partito che governa la Regione. Con che argomentazione cercheranno di raccogliere voti e come risponderanno a chi chiederà loro, sul tema sanità, chiedendo il perché nessun esponente locale si sia preso la briga di perorare la causa Alto Vicentino con qualche esponente regionale. Qualche volontario leghista si è visto cimentarsi nello studio di carte e documenti, ha pure incontrato, in via riservata, qualche esponente politico, ma è rimasta isolata dal gruppo leghista. E’ risaputo che chi tenta di affrontare i temi veri viene fatto fuori, ma gli aspiranti sindaci che correranno con la maglia della Lega dovranno dare risposte, perché il livello di guardia tra la popolazione è stato raggiunto: anestesisti che mancano, call center non sempre funzionanti, la neuro psichiatria smantellata e tutto affidato alle cooperative.

La Sanità non è solo efficienza nei vaccini o negli interventi chirurgici e in Veneto è indubbia l’eccellenza dei grandi centri specializzati che fanno accorrere gente da tutto il mondo. Ma esiste anche una Sanità meno evidente, fatta di servizi e assistenza alle fasce fragili. Per questo servono persone preparate e svelte, che sappiano reagire e agire. Che sappiano tenere testa a quei politici che prendono decisioni a volte senza conoscere le peculiarità dei territori e che hanno bisogno di interlocutori all’altezza, in grado di far capire che cosa serve veramente.

Natalia Bandiera

Anna Bianchini

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