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Berlusconi sta con Nordio: “La giustizia italiana va riformata con urgenza”

Dopo la  difesa del Premier Giorgia Meloni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, finito nel mirino delle opposizioni dopo le sue parole sui magistrati e le intercettazioni, anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si schiera dalla parte del Guardasigilli. “Dopo molto tempo, l’Italia ha un ministro della Giustizia di cultura liberale e garantista, una cultura profondamente affine alla nostra – scrive il leader forzista su Facebook – Questa è una buona notizia per il Paese, per il Governo, per tutti gli italiani, di tutte le parti politiche. Noi di Forza Italia sosterremo l’azione del ministro Nordio con assoluta convinzione“.

Berlusconi prosegue: “La giustizia italiana ha bisogno urgente di essere riformata, e il nostro ministro ha dimostrato di voler lavorare seriamente per questo obiettivo. Una riforma che renda più efficiente il sistema, assolutamente più rapidi i tempi dei processi, come ci chiede anche l’Europa, ma anche una riforma che allarghi e consolidi le garanzie per tutti i cittadini. Il nostro obiettivo non è certo un conflitto fra politica e magistratura – assicura il leader di Fi -. Le nostre riforme non sono contro i magistrati, sono per i cittadini”.

L’ex premier cambia poi tono e passa all’attacco: “Certo, incontrano l’ostilità di alcuni settori politicizzati della magistratura. Alcuni di questi magistrati sono passati direttamente dai loro uffici giudiziari alle aule del Parlamento, nelle file dei Cinque Stelle. Questo dimostra quanto poco quei magistrati potessero essere imparziali. Altri loro colleghi e amici – dice ancora Berlusconi – sono rimasti nelle correnti di sinistra dell’ordine giudiziario. Ma noi sappiamo che la gran parte della magistratura è sana, è corretta, svolge il suo compito con imparzialità e con profondo senso dello Stato. Noi vogliamo valorizzare la professionalità dei magistrati seri, quelli che fanno le inchieste senza calpestare la dignità e la libertà dei cittadini, quelli che giudicano senza essere condizionati da preclusioni ideologiche o da calcoli di carriera“.

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