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Da Thiene a Venezia. Giulia Brazzale e Luca Immesi presentano ‘Holiday’, thriller dalle forti tinte erotiche

Thiene approda sul red carpet di Venezia. Dopo il successo di ‘Ritual, una storia psicomagica’, i registi e film-maker Giulia Brazzale e Luca Immesi hanno sfilato sul tappeto rosso del Festival del Cinema di Venezia, dove hanno presentato il teaser di ‘Holiday’, un thriller psicologico con forti tinte erotiche. E’ il primo lancio del loro secondo lungometraggio e vede il consolidamento della passione di una vita: il cinema. Giulia e Luca si sono trasferiti a Roma partendo insieme da Thiene, dove sperano di tornare per realizzare un sogno molto particolare: mettere in scena la vera e poetica storia del Conte Marsetti.

Giulia, Lei e Luca siete due thienesi conosciuti. Che cosa fate esattamente nel mondo del cinema?

Siamo registi, autori di sceneggiature, montatori e colorist. Però amiamo definirci ‘filmakers’. Lavoriamo insieme dal 2003, anno in cui abbiamo fondato ‘Esperimentocinema’, la nostra casa di produzione. Inoltre siamo rental, cioè noleggiamo le famose videocamere della Red (One, Epic e Scarlett) con cui girano a Hollywood e oggi sono lo standard mondiale del cinema digitale.

Quando è nata la passione per il mondo del cinema e come l’avete sviluppata per trasformarla in una vera e propria professione?

La passione è nata per entrambi molti anni fa, separatamente. Non ci siamo trascinati, anche se ci conosciamo praticamente da sempre e abbiamo intrapreso studi inerenti al cinema ognuno con un suo percorso. Luca ha fatto un master di regia alla Nuw Yourk University, io ho iniziato come autodidatta con un cortometraggio che ha vinto numerosi premi e avuto un buon successo.

Come dividete i ruoli nel lavoro? Non è sempre facile lavorare in ‘duo’…

Dirigere assieme per noi è molto stimolante e i nostri ruoli sono intercambiabili sul set, come nella scrittura e nel montaggio. In pratica siamo complementari . Abbiamo realizzato insieme video-arte, spot, videoclip, book trailer, cortometraggi e documentari che sono stati premiati e distribuiti a livello internazionale.

Il salto di qualità l’avete fatto di recente con ‘Ritual, una storia psicomagica’, il vostro primo lungometraggio che è in concorso ai David di Donatello. Per chi non l’ha visto, di cosa si tratta?

Parla di un rapporto di coppia malato, è uno spaccato sull’incomunicabilità di molte coppie moderne. In seguito a un forte trauma e alla fine della relazione con il suo sadico compagno, la protagonista va a cercare guarigione da una vecchia zia curatrice di Mason Vicentino. Nel film abbiamo unito rituali curativi e tradizioni popolari venete alla psicomagia, che è una tecnica curativa ideata dall’artista eclettico Alejandro Jodorowsky. La cura ai traumi passati sono azioni da compiere, stravaganze che parlano con il linguaggio dell’inconscio bypassando la coscienza.

‘Ritual’ ha avuto un grande successo…

‘Ritual’ è stato venduto in tanti paesi, tra i quali Australia, Giappone, Taiwan, Germania e Inghilterra. Attualmente è in programmazione sul primo canale satellitare giapponese ‘Wowow’, che corrisponde al nostro ‘Sky’ e siamo orgogliosi perché viene proiettato tra ‘Django’ e ‘La vita di Pi’.

Che cos’è ‘Holiday’? Voi avete presentato un teaser. Che cosa significa?

La Regione Veneto ci ha finanziato il teaser, che in pratica è il primo lancio. Molti imprenditori credono in noi e ci stanno contattando per supportarci con il Tax Credit, che prevede la possibilità di compensare debiti fiscali con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico. E’ una affare vantaggioso per le aziende, che invece di pagare le tasse destinano il danaro a progetti che rientrano nell’investimento e nella vendita di film.

Il lungometraggio di cosa parlerà?

‘Holiday’ è un thriller psicologico dalle forti tinte erotiche. Nel cast ci sono Milton Welsh di Gran Budapest Hotel, Désirée Giorgetti di Ritual e Morituris, Claudia Vismara di Spaghetti Story, Fabio de Caro di Gomorra, David White e Dario Leone. Il film esplorerà tematiche attuali e delicate. Le protagoniste sono una coppia omosessuale, Gloria e Linda, la prima disoccupata e la seconda studentessa fuori corso in rotta con la famiglia. Per danaro si prestano a spettacoli erotici con la webcam e si prostituiscono. Continuano l’attività anche in vacanza, per pagare il conto, e tra i clienti incontrano Mark, affascinante straniero con il quale iniziano un appassionato ménage a trois. Tra Mark e Lina scoppia l’intesa e Gloria ne esce frustrata e gelosa. Ma l’atmosfera cambia presto e si accende un dubbio: sarà per caso Mark il serial killer che uccide solo d’estate in quelle zone?

Quanto di voi come persone c’è nel lavoro che svolgete? Ci sono elementi autobiografici o ispirazioni tratte dal personale?

Ci siamo ispirati ai recenti fatti di cronaca che vedono ragazze di ogni età vendere il proprio corpo in cambio di beni materiali, dalla ricarica del telefonino, alle scarpe al pagamento dell’affitto. Quindi ragazze non sfruttate dal solito ‘magnaccia’. Si tratta di una forma di prostituzione senza protezione e forse anche più pericolosa. Alla base ci sono i valori distorti della nostra società consumista. Il personaggio di Mark si ispira deliberatamente a Gianfranco Stevanin, il serial killer veneto che uccideva le prostitute dopo rapporti estremi e le seppelliva in giardino. Al processo testimoniò che non era lui a uccidere le vittime, ma che erano loro stesse a morire. Un segnale di grave instabilità psicologica. Sono i fatti di cronaca locale che ci hanno toccati nel profondo.

Tra i vostri progetti c’è anche quello di girare qualche cosa a Thiene? Magari una storia ‘psicomagica’ o qualche aspetto della vita o qualche fatto di cronaca locale che fa parte della storia della città?

Naturalmente speriamo di poter girare a Thiene un giorno. E più volte abbiamo fantasticato di mettere in scena la vera e poetica storia del Conte Marsetti.

 

Anna Bianchini

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