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Educare con gli schiaffi: si può in Italia?

(fonte diritto.it)Si può dare uno schiaffo al proprio figlio quando supera ogni limite? Se in sostituzione dello schiaffo si elargisse una punizione?

La legge non dice in modo esplicito se sia lecito dare uno schiaffo ai propri figli. Quello che dice è che non gli si devono procurare danni fisici o psichici.

Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina nei confronti di una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per la sua educazione, istruzione, vigilanza o custodia (anche nell’esercizio di una professione) rischia sino a 6 mesi di reclusione se procura a quella persona un danno fisico o psichico, a norma dell’articolo 571 del codice penale. Le pene aumentano in caso di lesioni personali o di morte. Qui si parla di un delitto aggravato dall’evento nel quale le conseguenze non sono volute.

Ad esempio: Caio dà uno schiaffo a suo figlio, lui cade, batte la testa su un corpo contundente e muore a causa del trauma riportato. Se Caio dimostra che il suo intento era quello di dargli uno schiaffo perché il foglio ha risposto male, verrà processato per abuso di mezzi di correzione. Se si dimostra che l’intenzione di Caio era procurargli un grave danno fisico, verrà processato per lesioni o per omicidio.

La legge vieta di procurare un danno fisico o psichico. Il genitore verrà punito per essere manesco e per essere crudele senza muovere le mani. La violenza psicologica può fare, a volte, più male di quella fisica.

Un genitore ha il dovere di istruire e di educare un figlio (art. 30 Costituzione) ed esercita su di lui la responsabilità genitoriale (art. 316 c.c.). Gli strumenti validi per espletare il dovere educativo devono essere quelli che non ledano la dignità e l’integrità fisica del minore, oltrepassare questo limite significa commettere reato di abuso dei mezzi di correzione. Questo reato non si configura se il figlio è maggiorenne, perché quando il ragazzo compie 18 anni si conclude il diritto-dovere dei genitori di educarlo.

Lo dice la legge, anche se il buon senso e quello che si vede spesso in giro suggerirebbero il contrario. Se un genitore dà uno schiaffo a un figlio maggiorenne e gli fa male, il figlio lo può denunciare per lesioni. Se gli dice di non uscire, altrimenti non gli dà da mangiare per giorni, lo può denunciare per intimidazioni.

La legge e la giurisprudenza non sono riuscite a stabilire con sicurezza dove si colloca il confine tra un mezzo di correzione lecito e l’abuso del mezzo di correzione, cioè quando lo schiaffo al figlio è uno scappellotto fine a sé stesso, senza particolari conseguenze se non quelle di avergli insegnato la lezione e quando è un sistema di punizione che sconfina nell’abuso di autorità e che provoca un danno fisico e morale. Quello che la legge punisce è l’utilizzo eccessivo o inopportuno di un mezzo il quale può essere considerato legittimo.

Fonte Diritto.it

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