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“Incentivi per vivere ed investire in montagna, l’autonomia inizi da qui”

Incentivi per convincere le persone a vivere ed investire nelle zone di montagna.

Nel periodo della riorganizzazione dopo coronavirus sarebbe bene tenere in mente quanto la vita, nel verde e nella natura, sia stata rivalutata. Una scelta, che oltre a fare bene alla persona darebbe una mano anche ai territori di montagna, che hanno bisogno di persone che ci vivano e si prendano cura anche dei boschi.

Da qui la sollecitazione di Cristina Guarda, consigliere regionale con la lista Civica per il Veneto, che chiede ufficialmente alla regione Veneto di stanziare fondi destinati al ripopolamento della montagna.

“La montagna deve essere messa al riparo dalla crisi post lockdown – ha esordito Cristina Guarda, raccogliendo il sostegno dei colleghi del Coordinamento Veneto 2020 Pietro Ruzzante (LeU) e Patrizia Bartelle (IIC) – Dal 1994 è previsto che le regioni possano attivare incentivi finanziari e premi di insediamento, sia abitativo che imprenditoriale, per chi si trasferisce nei comuni montani. La legge nazionale sui piccoli comuni del 2017, lo conferma, ampliando il ragionamento alle realtà rurali in generale. C’è un lavoro enorme da fare sul fronte del riequilibrio insediativo e il recupero dei centri abitati di montagna: occorre fare in modo che questa crisi si trasformi in opportunità per chi voglia trasferire la propria residenza e dimora abituale in montagna. E non ci sono alibi, dato che ben due leggi prevedono la facoltà di proporre incentivi per chi decide di trasferirsi in montagna. Ed allora chiedo al Governo del Veneto di attuare quanto già delegato da Roma. Sarebbe una bella notizia se l’autonomia tanto praticata a parole, iniziasse anche ad essere praticata nei fatti proprio dalla nostra montagna: insomma, per la politica leghista è l’occasione per superare la retorica olimpica di Cortina per adagiarsi su quelle che sono le esigenze di chi vive in montagna, mantenendo la montagna viva.” Secondo Cristina Guarda, l’emergenza Coronavirus potrebbe aggravare lo spopolamento della montagna, sia di chi ci vive sia per le imprese in crisi. “La paura del contagio si sta lentamente allontanando dai nostri territori e speriamo che non torni più, grazie al rispetto delle indicazioni di medici ed esperti – ha concluso – Ma come accade dopo un intenso bombardamento, anche dopo questa vicenda sanitaria e mediatica, al diradarsi della polvere si vedono le macerie. E il rischio è che la crisi, che coinvolgerà tutti gli strati della popolazione e tutte le articolazioni territoriali del Veneto, colpisca più duramente la montagna veneta. Per questo ho chiesto un impegno concreto e rapido alla giunta Regionale perchè si attivi nei tempi più rapidi possibile introducendo misure ed incentivi efficaci ai fini degli insediamenti nelle zone montane. Sarebbe la prima volta dopo tanti anni che questo avverrebbe, poichè le iniziative fino ad ora attivate non prevedono questi incentivi”.

di Redazione Altovicentinonline

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