La crisi economica si avverte anche nelle parrocchie italiane e cresce il mercato delle campane usate, al punto che in qualche azienda più del 30% delle vendite è costituito da prodotti ‘riciclati’. ”E’ un mercato difficile, le vendite variano, dipende dai periodi, ma si intensificano quando si avvicina Natale o Pasqua. La media di vendite è di 5 campane usate ed 8 nuove”, dice all’Adnkronos Giuseppe Bocchi, della Italsonor Srl, una fonderia di campane del bresciano.
L’azienda ha acquistato nei giorni scorsi un’intera pagina di quotidiano per pubblicizzare la vendita di prodotti usati. “Grande risparmio…campane usate! Ne disponiamo un elenco lungo quanto la nostra storia”, è lo slogan scelto per l’iniziativa. “Noi -aggiunge- pubblicizziamo questo tipo di vendite anche su libri e riviste. Il mercato delle campane è come quello dell’automobile, adeguatosi alla situazione di molte chiese che da anni sono in crisi”. Per il settore non sembra essere un momento particolarmente florido: ”C’è stato un calo di vendite e la causa è da ricercare nell’incremento dei prezzi delle materie prime. Se prima del 2008 un chilogrammo di bronzo costava circa 19 euro, oggi per la stessa quantità ne sono necessari 22″, sottolinea Paolo Antonio Pellegrino, proprietario dell’omonima fonderia di Squinzano (Le), testimoniando la difficoltà in questo particolare ambito commerciale. Una campana, del resto, si può anche comprare sul web. Girovagando online, ci si può imbattere in offerte a buon prezzo di campane risalenti anche a un secolo fa. La ricerca su internet può così rivelarsi una possibilità in più per tutti i parroci che si ritrovano a fare i conti con i bilanci sempre più in rosso. (adnkronos)