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La denuncia di Ciambetti: “L’Italia non partecipò alla prima riunione sul Covid, abbiamo pagato a caro prezzo”

“Dall’inchiesta, ripresa dal Corriere sella Sera, dedicata dal Guardian di Londra alla prima fase della pandemia da Covid-19 emerge che l’Italia non prese parte alla prima riunione il 17 gennaio sulla sicurezza sanitaria indetta dalla Commissione europea”.

Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, commenta la notizia “che apre scenari inquietanti sul ritardo con cui il governo italiano affrontò la prima fase dell’epidemia – ha detto Ciambetti – Quel 17 gennaio si parlò anche della gestione dei voli provenienti da Wuhan, epicentro della pandemia, diretti a Londra, Parigi e Roma. Quando Zaia chiese a gran voce di mettere in quarantena i cinesi provenienti da Wuhan fu accusato di razzismo e ridicolizzato da esponenti del governo e della maggioranza: in Europa, invece, il problema era già stato posto e mi chiedo il perché di tanta negligenza. La verità sta emergendo: forse si potevano salvare più vite, forse si poteva gestire meglio la prima fase, si potevano guadagnare giorni preziosi. Io credo che il Parlamento debba fare luce e chiarezza sui ritardi, su quanto non è stato fatto a gennaio: siamo davanti ad una tragedia annunciata, in cui anche Bruxelles ha precise colpe nei confronti dell’Italia. Tuttavia – ha concluso Ciambetti – prima di guardare agli errori commessi dalla Commissione e dall’Unione Europea dobbiamo guardare agli sbagli, alle sottovalutazioni, alla faciloneria con cui il governo italiano ha affrontato quella che sarebbe diventata una delle prove peggiori vissute dalla nazione e pagate a caro prezzo dai cittadini. Leggere che non si andò alla prima riunione sul caso Coronavirus a metà gennaio, fa venire i brividi, ma questa volta bisogna individuare i veri colpevoli di tanta leggerezza”.

 

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